(ANSA) - ROMA, 28 MAR - "Credo si sia sottovalutato un
aspetto", scrivendo la norma del Decreto crescita che vincola
l'esenzione fiscale per le operazioni finanziarie degli Enti
previdenziali privati all'investimento di "almeno il 3,5% degli
attivi in quote, o azioni di Fondi per il venture capital",
ossia che "non tutte le Casse possano permettersi, in termini di
ripartizione del rischio, soprattutto del cosiddetto 'rischio di
illiquidità', di destinare un ammontare minimo ad investimenti
illiquidi". E' così che il presidente della Cassa di previdenza
dei dottori commercialisti (Cnpadc) Walter Anedda, ammettendo di
esser rimasto "perplesso" e "sorpreso" alla lettura del capitolo
del Decreto, giudica l'iniziativa di 'vincolare' le attività
d'investimento degli Enti pensionistici dei professionisti, per
poter usufruire della detassazione già stabilita con una legge
del 2016. (ANSA).