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CRV - Politiche 2022: Feltrin (OE): “In Veneto maggioranza assoluta al Centrodestra"

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CRV - Politiche 2022: Feltrin (OE): “In Veneto maggioranza assoluta al Centrodestra"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

"Assenteismo ha penalizzato i partiti storici"

26 settembre 2022, 10:42

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(Arv) Venezia 26 set. 2022 -      “In Veneto l’affluenza alle urne è stata del 70,2 %, 8 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti politiche del 2018. La prima osservazione da fare sulla partecipazione al voto è che l’assenteismo ha penalizzato i partiti maggiori, a partire dalla Lega”. Parte dal primo dato sensibile del voto del 25 settembre in Veneto l’analisi del politologo Paolo Feltrin, coordinatore dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto. Nel primo collegamento web del mattino, a poche ore dalla chiusura delle urne, Feltrin ha messo a fuoco i risultati delle elezioni politiche in Veneto per il Senato: 11 seggi per il centrodestra, 3 seggi al centrosinistra, M5S e Azione un seggio ciascuno. Per la coalizione di centrodestra FdI conquista 3 seggi, la Lega 2 seggi (nelle circoscrizioni Veneto 1 e Veneto 2), Forza Italia 1 seggio (Veneto 1): quindi 6 seggi nel plurinominale più 5 nell’uninominale, in totale 11 seggi. “A livello nazionale – afferma Feltrin - il centrodestra ha la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. Il M5S al Sud conquista solo 5 seggi uninominali, 4 in Campania e 1 in Sicilia. Certamente al Senato il centrodestra potrà contare sulla maggioranza assoluta in quanto supera di sicuro i 120 seggi”. Altra osservazione Feltrin la riserva al mancato ’campo largo’ a sinistra: “Va osservato che la somma dei partiti non di centrodestra ha ottenuto un risultato maggiore della coalizione di centrodestra: sommando i voti di Pd, Sinistra, Verdi, più Europa, M5S e Azione, si constata che una grande coalizione di centrosinistra avrebbe avuto la maggioranza. Questo rappresenta un problema per il segretario del Pd Letta”. Due note a margine: Più Europa, non avendo raggiunto la soglia del 3% su scala nazionale, non partecipa all’assegnazione seggi, i radicali non sono quindi rappresentati nel nuovo parlamento. E ancora: Noi Moderati non raggiunge il 3 % e i voti vengono redistribuiti all’interno del centrodestra, quindi non partecipa all’assegnazione dei seggi.

“Quanto alla Camera, dove per avere i nomi degli eletti bisognerà attendere i risultati definitivi sino all’ultimo resto – premette Feltrin -si conferma una larga maggioranza per il centrodestra, attorno al 60 per cento, vale a dire circa 235-237 seggi. Il centrosinistra avrà attorno ai 78-80 seggi, 49-51 M5S e Azione 21. Il totale regionale veneto vede i 12 collegi uninominali della Camera assegnati tutti al centrodestra; dei 20 seggi plurinominali 7 vanno a Fratelli d’Italia, 3 alla Lega, 2 a Forza Italia, 4 al Pd, 1 ai Verdi, 1 a M5S e 2 ad Azione-Italia Viva. Anche qui, per effetto degli spostamenti del flipper, 8 seggi vengono assegnati nella circoscrizione Veneto 1 e 12 seggi in Veneto 2”.

È sui risultati veneti che il professore concentra le proprie analisi: “In Veneto la Lega non raggiunge la soglia del 15%, mentre FdI è sopra il 30 %. Quanto a Forza Italia, con il 7% delle preferenze ha conseguito un risultato del tutto inatteso, le previsioni facevano immaginare un risultato intorno al 4%. Viceversa, Noi Moderati in Veneto ha ottenuto un risultato modesto, le attese erano più alte. Per quanto riguarda gli altri schieramenti, il Pd, con 2 soli seggi, presenta un risultato modesto (si immaginavano 3 seggi); ce la fanno invece i Verdi che conquistano un seggio. Altro risultato inatteso, il Movimento 5 Stelle: riesce a fare un seggio: in Triveneto il partito di Conte raddoppia addirittura le previsioni dei sondaggisti. E anche Azione riesce a conquistare un seggio”.

Considerazione finale sugli esiti nazionali della consultazione: “C’è una evidente prevalenza di partiti a guida meridionale, rispetto alle legislature degli ultimi trent’anni che avevano visto il netto predominio di leader settentrionali – conclude Feltrin - Meloni sarà la prima presidente del Consiglio da Roma in giù dal 1994 ad oggi”.

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