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CRV - Giornata dedicata alle audizioni sulla prossima manovra finanziaria

PressRelease

CRV - Giornata dedicata alle audizioni sulla prossima manovra finanziaria

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

ieri, in Prima commissione

02 dicembre 2020, 08:49

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 1 dic. 2020 -   La Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Zaia Presidente), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), alla quale hanno partecipato i componenti dell’esecutivo regionale, ha sentito oggi in audizione i principali portatori d’interessi (poco meno di 60 gli interpellati, in rappresentanza delle diverse categorie economiche e sociali) in relazione ai contenuti dei provvedimenti che formano la prossima manovra di bilancio della Regione.

Nel corso del suo intervento, il segretario generale di Confcommercio Eugenio Gattolin ha posto l’accento sulla particolare situazione di crisi dovuta all’impatto del coronavirus oltre l’ambito strettamente sanitario, un aspetto che sarà in seguito sottolineato a più riprese e con diverse sfaccettature nel corso di tutti gli interventi susseguitisi durante la giornata. Il rappresentante di Confcommercio ha evidenziato inoltre, l’importanza dei fondi comunitari, delle risorse a favore del turismo - settore “travolto dall’emergenza” - e dei distretti. Il direttore generale di Confindustria Veneto Carlo Stilli ha definito la pandemia “l’incidente imponderabile dal quale ripartire”: e la ripartenza, in particolare, dovrà seguire due direttrici, quella ‘verde’ dello sviluppo economico sostenibile (riassumibile nella formula del green new deal), e la ‘blu’ dell’innovazione, accompagnata da una revisione della legislazione di settore, da azioni volte al recupero di competitività del tessuto economico. Nel corso del suo intervento, Mirco Pizzolato in rappresentanza di Legacoop, ha proposto la creazione di tavoli di coordinamento sui quali dovrebbero convergere proposte e dettate linee di intervento, ed ha evidenziato il ruolo della cooperazione sociale, accompagnato dalla richiesta che le stazioni appaltanti, regione compresa, riconoscano il recente rinnovo contrattuale. Il presidente di Confapi Veneto, Manfredi Ravetto, ha rammentato il ruolo che potranno avere il Recovery Fund e Veneto Sviluppo, anche in relazione agli strumenti di accesso al credito, in considerazione del fatto che non sempre le misure conseguenti all’emergenza covid ne ha reso più semplice l’accesso. Confartigianato, rappresentato dal direttore Sergio Maset, ha posto l’accento sul tema del rifinanziamento della previdenza complementare, delle azioni a favore della rigenerazione urbana, in coerenza con lo strumento Veneto 2050, e del recupero del patrimonio edilizio esistente, tema che è stato affrontato anche dal segretario di CNA Veneto Marco Ribon, mentre Giacomo Colladon per Confservizi ha posto sul tavolo dei commissari il momento di particolare difficoltà vissuto dal settore dei trasporti; Stefano Lupatin, in rappresentanza di Confcooperative ha fatto riferimento al ruolo del settore socio-sanitario, in particolare di quelli legati al mondo della disabilità, della salute mentale, delle strutture residenziali, dei servizi diurni, dell’infanzia, delle attività di assistenza domiciliare, spesso in collaborazione con i comuni, delle medicine territoriali, dell’assistenza scolastica, e delle ricadute dell’effetto Covid in questi ambiti, ovvero sul terzo settore che potrà svolgere un ruolo importante tramite i piani di zona, le medicine di gruppo, l’accesso ai fondi europei di inclusione sociale. Successivamente, sono intervenuti i rappresentanti di Cgil con Ilario Simonaggio, Cisl con Cinzia Bonan, e Uil con Igor Bonatesta, che hanno incentrato i propri interventi, con diverse sfumature, sulla possibilità di valutare un ritocco dell’Irpef per avere a disposizione maggiori risorse finalizzate ad interventi in situazioni di fragilità, e sul mondo del lavoro, e in particolare sulla necessità di rinforzare gli organici degli Spisal, in relazione al tema degli infortuni sul lavoro, di prestare attenzione al mondo dei giovani, e in particolare sul bisogno di affrontare con uno sforzo straordinario l’emergenza educativa affinché non si trasformi in fragilità, emarginazione e disagio sociale, nonché alla condizione del lavoro femminile. Di seguito, gli interventi di Andrea Crestani e del Presidente Francesco Cazzaro di Anbi Veneto in rappresentanza delle realtà consortili hanno richiamato le diverse attività collegate al mondo della bonifica, inteso anche quale braccio operativo della Regione, ha rimarcato con particolare forza la necessità di affrontare il problema legato alla presenza della nutria e all’impatto sugli argini dei corsi d’acqua. Sono intervenuti inoltre Silvia Marchetti per Confagricoltura, Foriano De Franceschi e Walter Lucchetta per gli allevatori di Arav, Alberto Bertin di Coldiretti, e Gianmichele Passarini di Cia, che, a più riprese e sotto punti di vista differenti, hanno sottolineato la stretta connessione tra agricoltura e politiche comunitarie, gli effetti potenziali legati al recovery fund, le particolari difficoltà degli agriturismi, le ulteriori emergenze che interessano l’agricoltura, la necessità di realizzare progetti di contrasto dell’agropirateria, a difesa del Made in Italy e di recuperare la centralità del Tavolo Verde.

Il Presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto è intervenuto per sottolineare le opportunità legate al cambiamento in corso nel mondo della cultura, cambiamenti che dovranno interessare i provvedimenti che contengono finanziamenti a pioggia e i provvedimenti di cui non si ha consapevolezza circa l’utilizzo dei finanziamenti stessi, e per chiedere certezza di risorse affinché, al cessare della fase emergenziale, prevista ad aprile, vi sia la possibilità di riaprire i teatri. Il direttore del Teatro Comunale di Vicenza Gianluca Marinelli chiesto che la Regione esprima concretamente la propria vicinanza al mondo dello spettacolo dal vivo, affinché che l’attuale condizione di distanziamento sociale si trasformi, nel Veneto, in avvicinamento attraverso la cultura: subire tagli in questo settore significherebbe a “rinunciare al volano economico e riaggregativo che solo lo spettacolo dal vivo può garantire”, considerazioni che, partendo da spunti diversi, hanno sostenuto anche Franco Oss Noser, presidente Agis - Triveneto, Carlo Mangolini direttore artistico che ha presentato la realtà teatrale veronese assieme all’assessore comunale alla cultura Francesca Briani e a Paolo Valerio, che ha proposto che la Regione fornisca un aiuto concreto ai cittadini veneti che vogliono andare a teatro, in particolare agli under 26 e agli over 65. Sul medesimo argomento sono intervenuti anche Pierluca Donin di Arteven, che ha ricordato come il Veneto, nell’emergenza, abbia sostenuto il sistema anticipando una serie di contributi, a differenza di altre regioni, e il Presidente della Rete Spettacoli dal Vivo Filippo Tognazzo, una realtà nata nel corso del 2020 che riunisce diversi art worker che agiscono fuori dal tracciato dei finanziamenti pubblici e che propongono investimenti fondati su una serie di direttrici: “Lavoro, Diritti, Formazione, Sistema”.

Sono intervenuti, inoltre, il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone, di Confprofessioni Veneto Roberto Sartore, che ha chiesto il riconoscimento del ruolo dei professionisti come parte sociale che produce il 13% del Pil nazionale suddiviso in più ambiti di intervento, in particolare nei settori sanitario e giuridico-amministrativo, i vicepresidente di Forma Veneto Giorgio Sbrissa e Orazio Zenorini, in rappresentanza del 97% degli organismi di formazione professionale, i quali hanno auspicato in particolare che non si riducano gli stanziamenti regionali previsti a favore dei futuri fondi comunitari.

Infine, sulla particolare situazione legata alla diffusione del Covid, ai riflessi sulla politica socio-sanitaria - con particolare riguardo alle emergenze sociali, la non autosufficienza, la condizione degli anziani, la disabilità - e ai contenuti del bilancio regionale, sono intervenuti i sindaci Paola Roma, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2, e Andrea Martellato, dell’Ulss 3, Roberto Volpe e Mauro Michielon di Uripa Veneto, l’Unione regionale Istituti per Anziani, Carlo Adelchi Castrignanò e Flavio Savoldi di FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap - sezione del Veneto, Fabio Toso di Uneba Veneto, l’Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale.

“È stata una giornata senza dubbio intensa - ha commentato il Presidente Sandonà a margine dei lavori della Commissione - numerosi i suggerimenti, poche le critiche all’impianto del bilancio, e sono emersi aspetti dai quali anche noi trarremo spunti per lavorare ulteriormente, ad esempio rispetto al mondo della cultura, un mondo che sta soffrendo in maniera particolare. Era fondamentale che oggi fossero sentite tutte le istanze, e così andata; in più, abbiamo ricevuto moltissima documentazione scritta, puntuale e dettagliata, a supporto degli interventi fatti in sede di commissione, utili per il prosieguo dell’esame della manovra”.

“Serviva senza dubbio più tempo per esaminare tutti i temi e gli spunti emersi oggi - ha sottolineato la Vicepresidente Camani - ma la compressione della fase delle audizioni in una sola giornata, a nostro giudizio, non ha giocato a favore degli approfondimenti che pure le questioni sollevate avrebbero meritato. Un tema senza dubbio è risultato evidente: tutti gli auditi, ovvero i rappresentanti del mondo economico, culturale e sociosanitario che hanno avuto la possibilità di intervenire, hanno evidenziato che stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria che merita risposte altrettanto straordinarie, circostanziate e progetti ambiziosi”.

 

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