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CRV - Unanimità su Rend 185 per interventi di riutilizzo di medicinali in corso di validità

PressRelease

CRV - Unanimità su Rend 185 per interventi di riutilizzo di medicinali in corso di validità

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi, nella Quinta commissione del Consiglio regionale del Veneto

01 luglio 2020, 14:39

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

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Quinta commissione – “Votata all’unanimità la presa d’atto sul Rend 185: interventi per recupero, restituzione, donazione ai fini di riutilizzo di medicinali in corso di validità”

(Arv) Venezia 1 lug. 2020 - La Quinta commissione consiliare permanente, presieduta da Fabrizio Boron (ZP), con Vicepresidente Fabiano Barbisan (GM), ha votato all’unanimità la presa d’atto sul Rend n. 185 “DGR n. 2311/2014 di approvazione delle Linee Guida relative all'attività di restituzione, donazione e recupero di medicinali da riutilizzare”.

Dall’analisi dei dati risulta che la percentuale di recupero dei farmaci è aumentata: 64% nel 2018 rispetto al 22% del 2017, per un valore economico di risparmio di 1.067.815,60 euro nel 2018, a fronte di euro 649.917,81 nell’anno precedente. Si tratta di un incremento significativo di risparmio grazie al recupero di medicinali effettuato in Veneto, ed è frutto dell’attività di sensibilizzazione da parte della Regione nei confronti dei cittadini. Siamo di fronte a valori economici recuperati importanti, che incrementeranno gli investimenti in ambito sanitario.

La commissione ha ospitato l’informativa dell’Assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, sulle misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, sulle politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica Coronavirus, in attuazione delle misure in materia sanitaria. I provvedimenti relazionati sono contenuti nella D.G.R. n. 782 del 2020, che assolve agli adempimenti richiesti dal Decreto Rilancio (Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34).

“Il Decreto Rilancio del 19 maggio ha stanziato 3 miliardi e 250 milioni per alimentare il Fondo Sanitario Nazionale, che poi provvederà a ripartire la somma tra le regioni. Il finanziamento è legato allo svolgimento di azioni specifiche per potenziare la rete ospedaliera e territoriale” – ha esordito l’Assessore, inquadrando la Delibera di Giunta – “La Regione Veneto, entro il 19 giugno, doveva redigere un apposito Piano di intervento da trasmettere al Ministero della Salute. Il Piano è stato predisposto appunto con D.G.R. 782/2020, strutturata in due linee di intervento: la prima, afferente la rete ospedaliera, finanzia azioni strutturali per aumentare il numero di posti letto in Terapia Intensiva (più 211) e Semi Intensiva (più 343), e prevede interventi di urgenza/emergenza: ad esempio, la rimozione delle tende fuori dai Pronto Soccorso pubblici del Veneto, che verranno sostituite con strutture mobili più confortevoli”.

“La seconda linea di intervento è finalizzata al potenziamento della rete territoriale, legata in particolare all’emergenza/urgenza” – ha continuato l’Assessore Lanzarin – “Verranno potenziati i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica, anche con un aumento del personale in servizio, prevedendo un assistente sanitario, un infermiere e un tecnico ogni 10 mila abitanti. Verranno inoltre sostenute le USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale – che oggi sono 51 e che potranno estendere l’assistenza anche a persone non malate di Coronavirus; verrà introdotta la figura dell’infermiere di famiglia: supporterà i Distretti e i Medici di Famiglia. La previsione è quella di destinare otto infermieri di famiglia ogni 50 mila abitanti: vogliamo garantire l’assistenza non solo ai malati Covid, ma anche ai pazienti cronici e fragili”.

“Nel Decreto Rilancio sono previsti specifici interventi anche per potenziare le RSA – Residenze Sanitarie Assistenziali” – ha informato l’Assessore – “Noi abbiamo previsto tre livelli di intervento: garantire un Dirigente Sanitario ogni 230 posti letto e un team multidisciplinare di professionisti sanitari; creare una struttura Covid dedicata nell’eventualità di una nuova ondata di contagio da Coronavirus. La Regione Veneto, per tutti gli interventi conseguenti al Decreto Rilancio, utilizzerà circa 200 milioni”.

“Sottolineo l’importanza di aver valorizzato il ruolo della Centrale Operativa Territoriale, che garantisce il coordinamento delle diverse strutture e che è risultata molto importante durante l’emergenza sanitaria”, ha concluso l’Assessore Lanzarin.

L’Assessore ha anche relazionato sulla situazione dell’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento (VR), alla luce dell’allarme da Cicrobacter.

“La situazione è molto delicata ed è attenzionata dalla Procura, che sta effettuando tutte le verifiche del caso” – ha premesso l’Assessore alla Sanità – “Ricostruisco quindi solo la cronologia degli eventi. Il primo caso di infezione batterica è stato registrato nel mese di novembre 2018, un altro ad aprile 2019, quindi a giugno dello stesso anno. L’infezione è poi ricomparsa tra gennaio e febbraio 2020, con tre nuovi casi. Il Direttore Generale Francesco Cobello mi ha avvisato dell’infezione causata dal batterio killer la sera di giovedì 11 giugno; la mattina seguente, venerdì 12 giugno, ho messo al corrente il Presidente Zaia, a Marghera. Il giorno stesso, il DG Cobello ha istituito una apposita commissione, completamente esterna all’Azienda scaligera; il 17 giugno, abbiamo ritenuto opportuno istituire una commissione Ispettiva regionale, che si avvale anche di esperti di altre regioni italiane: coordinatore è il prof. Vincenzo Baldo, docente di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Padova. La commissione si è insediata il 23 giugno e sta lavorando per ricostruire l’accaduto”.

“La Direzione Generale e Sanitaria dell’ospedale veronese ha deciso di chiudere i reparti di terapia pediatrica e il Punto nascite fino a quando non verrà chiarita l’origine dell’infezione batterica. A ogni modo, erano già stati effettuati interventi di sanificazione” – ha concluso Manuela Lanzarin – “È anche stato turnato il personale in servizio, come misura cautelare. Oggi il reparto è quindi precluso a ogni nuovo accesso, anche se ci sono ancora sette bambini ricoverati, di cui uno infetto. I parti sono stati dislocati in Punti nascite attivi in tutta la provincia di Verona e anche in quella berica”.

La commissione ha poi votato a maggioranza, senza voti contrari, la PAGR n. 547, che autorizza l’Azienda Ulss n. 6 Euganea alla costituzione di diritto di servitù inamovibile di elettrodotto per cabina elettrica e linee elettriche afferenti presso il nuovo ospedale di Monselice. L’Ulss Euganea è proprietaria dell’immobile e riconoscerà 700 euro di indennizzo per la costituzione della servitù.

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