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CRV - Università di Padova: seminario su sviluppo economico e contrasto alla criminalità organizzata

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CRV - Università di Padova: seminario su sviluppo economico e contrasto alla criminalità organizzata

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

“Il ruolo e le responsabilità delle istituzioni territoriali"

18 ottobre 2019, 14:37

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Cultura della Legalità - "L'Università di Padova ha ospitato il Seminario 'Sviluppo economico e contrasto alla criminalità organizzata: ruolo e responsabilità delle istituzioni territoriali'"

(Arv) Venezia 18 ott. 2019 - "Sviluppo economico e contrasto alla criminalità organizzata: ruolo e responsabilità delle istituzioni territoriali", questo il titolo del Seminario ospitato questa mattina nell'Aula Magna del Palazzo del Bo, nel cuore dell'Università degli Studi di Padova, che è stato arricchito dai qualificati contributi del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, del Vice Presidente del Consiglio Regionale, Bruno Pigozzo, del Vice Presidente della Giunta regionale, Gianluca Forcolin (che ha fatto pervenire il suo intervento pur non presente fisicamente), e dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato.

“Porgo il saluto dell’intero Consiglio regionale e ringrazio il Magnifico Rettore e l’Università degli Studi di Padova per l’ospitalità e il contributo dato al dibattito odierno – ha esordito il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti - Ringrazio tutti i relatori e quanti hanno portato oggi la loro testimonianza. La grande poetessa Alda Merini scrisse, per Giovanni Falcone, versi amari  che testimoniano la solitudine immensa in cui fu lasciato Giovanni Falcone che, prima di cadere vittima della mafia, fu vittima di attacchi denigratori provenienti da ‘membri del Consiglio Superiore della Magistratura, ambienti di Stampa e politici’, come ha di recente ricordato Claudio Martelli, spiegando bene come la mafia sia diventata un cancro in metastasi”.

“C’è tutta la solitudine in cui finì Paolo Borsellino – ha denunciato ancora Ciambetti - c’è la solitudine in cui sono rimasti imprigionati tutte le vittime e i loro familiari, che non hanno avuto giustizia. Il nostro nemico non ha più la lupara e la coppola, ma si mimetizza anche nei gangli dello Stato, adopera le Istituzioni e prospera all’ombra di esse, siede nei salotti buoni delle élite, partecipa alla vita di tutte le forze politiche, siede nei CdA di imprese e banche, e per questo se ne parla sempre poco, se ne parla sempre meno. Il nemico è dentro di noi, non solo nella Politica, e finché sarà dentro di noi sarà sempre un passo avanti e saprà sempre sfruttare le nostre contraddizioni”.

“Incontri come quello di oggi devono servire a creare quella coscienza civile, quella cultura della legalità che non abbiamo ancora maturato – ha spiegato in particolare il Presidente del Consiglio Regionale - Questa Università fu la culla della scienza, qui è nata la scienza moderna; da qui, all’oscurantismo della superstizione, dell’ignoranza e dell’indifferenza, che sono le basi della paura su cui s’erge l’architettura mafiosa, proprio da questa Università, rispondiamo con le armi della cultura, della scienza, al servizio della vita, per riprenderci la vita e liberare la nostra società da questo cancro. D’altra parte, dagli articoli di stampa di questi giorni, apprendiamo quanto pericolose possano essere le infiltrazioni di stampo mafioso per le attività economiche genuine e sane del Veneto. Siamo costretti a fare i conti con persone che vengono qui con modi e metodi che pensavamo potessero appartenere solo ad altri luoghi, ad altre realtà geografiche. Quindi è bene parlarne, attivare le antenne sul territorio, cercare di fare capire ai nostri imprenditori e, in generale, a tutti gli operatori socio economici, come sia estremamente pericoloso accettare certi metodi e comportamenti illegali. La mafia non deve mai attecchire in Veneto in modo radicale e irreversibile, quindi siamo chiamati tutti a fare la nostra parte”.

“Perché siamo malati gravi e dobbiamo saperlo – ha concluso Roberto Ciambetti - ma dobbiamo anche sapere che il nostro impegno oggi può contribuire alla guarigione di tutti, domani. Chiudo, parafrasando l’immagine gramsciana per cui invito tutti a guardare al presente con il pessimismo dell’intelligenza, ma al futuro con l’ottimismo e il coraggio della volontà”.

Il Vice Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Bruno Pigozzo, nonché componente del Coordinamento Legalità delle Assemblee Legislative, ha spiegato come “il Seminario di oggi si inserisce nell’ambito di un percorso che le Assemblee Legislative stanno portando avanti in Italia per contrastare la criminalità organizzata e promuovere percorsi di legalità. Questo evento vuole rafforzare e testimoniare l’importante collaborazione in essere tra Università degli Studi di Padova, Consiglio e Giunta Regionale del Veneto, promossa dal nostro Osservatorio Regionale per contrastare la criminalità organizzata. Ricordo che è stato istituito, in collaborazione con Avviso Pubblico, un Tavolo Tecnico per armonizzare i diversi provvedimenti legislativi promulgati dai Consigli Regionali in materia di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, allo scopo di portare avanti un’azione coordinata e quindi più incisiva”.

“Oggi siamo entrati concretamente nel merito del ruolo ricoperto dalle Istituzioni per arginare l’infiltrazione nel mondo economico delle mafie, della criminalità organizzata, dell’illegalità – ha sottolineato Pigozzo – una presenza subdola, con caratteristiche peculiari e diverse anche tra provincia e provincia, che rappresenta un pericolo grave, purtroppo di strettissima attualità, anche alla luce degli arresti, avvenuti negli ultimi giorni, di persone coinvolte in percorsi di illegalità. Dobbiamo recuperare il ritardo, culturale e operativo, che abbiamo purtroppo accumulato negli ultimi anni”.

“Ci auguriamo pertanto – ha concluso il Vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto – che riflessioni come quelle odierne portino all’attenzione del Veneto quali siano i segnali concreti, gli indicatori misurabili della presenza nel territorio regionale della criminalità organizzata e delle mafie, per stimolare le Amministrazioni Locali, Comuni, Province e Regione, ad attivarsi per prevenire e arginare queste sacche di malaffare, intercettando tempestivamente i percorsi di illegalità e garantendo le opportune segnalazioni alle Forze dell’Ordine. Dobbiamo impegnarci tutti, ai diversi livelli istituzionali, a lavorare per bloccare la presenza della criminalità organizzata e delle mafie nel nostro territorio e nel tessuto economico veneto”.

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