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CRV - Ambiente - La proposta Ciambetti su governance dei rischi al convegno interazionale Innsbruck"

PressRelease

CRV - Ambiente - La proposta Ciambetti su governance dei rischi al convegno interazionale Innsbruck"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

"Gestione transfrontaliera dei pericoli naturali"

17 settembre 2019, 16:31

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ambiente - La proposta Ciambetti sulla governance dei rischi al convegno interazionale di Innsbruck "Gestione transfrontaliera dei pericoli naturali"

(Arv) Venezia 17 set. 2019 -     “Una violenta perturbazione non si ferma alla frontiera, un incendio non viene bloccato dalla dogana né una ondata di piena si blocca per mostrare il passaporto” Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha presentato questa mattina a Innsbruck nel corso del convegno “Gestione transfrontaliera dei pericoli naturali”   la sua proposta, approvata lo scorso giugno dal Comitato Europeo delle Regioni e depositata alla Commissione europea, testo chiave che rilancia “il ruolo delle Regioni nella governance dei grandi rischi ambientali nelle aree transfrontaliere che, non dimentichiamo - ha detto Ciambetti - interessano oltre il 37 per cento della popolazione dell’Unione.  I disastri naturali non conoscono confini, ma i confini possono contribuire ad ampliare le conseguenze negative ostacolando, complicando o ritardando aiuti e soccorsi.  Oggi, purtroppo, si registrano troppi casi in cui ambulanze, vigili del fuoco o elicotteri  possono entrare nel territorio di alcune regioni frontaliere ma non in quello di altre, ci sono  prestazione asimmetriche dei servizi a livello: insomma ai danni dei disastri naturali spesso si sommano quelli innaturali arrecati dalle burocrazie e ciò non è onestamente ammissibile”  “Tra il 1980 e il 2016 le calamità naturali causate dalle condizioni meteorologiche e dal clima hanno rappresentato circa l'83 % delle perdite monetarie negli Stati membri dell'UE.  Detto ciò è chiaro che il principio di investire nella riduzione del rischio di catastrofi deve essere inserito a pieno titolo e sempre più valorizzato nel futuro dell'Europa. L’obiettivo della mia proposta  è creare le premesse per una azione comune attraverso protocolli operativi condivisi, definizione di un organigramma e una scala gerarchica chiara in cui sia bene evidenziato chi fa cosa, sviluppando un forte coordinamento tra i professionisti del settore e le squadre operative chiamate ad addestrarsi assieme sulla base di standard operativi concordati e bene conosciuti. Analoga sintonia operativa dovrà essere poi condivisa e fatta conoscere anche alle associazioni o organismi composti da volontari.  Premessa necessaria è il coinvolgimento delle autorità ed enti locali, che hanno un ruolo centrale i nella riduzione dei rischi di catastrofi e nello sviluppo della resilienza,  nonché nell’avvio di politiche attive pensiamo al percorso Making Cities Resilient ("Rendere le città resilienti") promosso dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi. Gli stati, la Commissione e l’Unione Europea devono capire che solo coinvolgendo in prima persona le Regioni e i Comuni, cioè le autorità e le Istituzioni locali che vivono a contatto del cittadino e dell’ambiente, si ottengono risultati efficienti ed economici”

 

 

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