Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Startup, da cameriere a imprenditore in 2 anni: la favola di Antonio da Napoli a Londra

PressRelease

Startup, da cameriere a imprenditore in 2 anni: la favola di Antonio da Napoli a Londra

PressRelease

Responsabilità editoriale di PANDANT

Ha creato di notte la sua impresa che aiuta gli aspiranti startupper a realizzare la loro idea di business

26 ottobre 2020, 11:15

PANDANT

PressRelease - Responsabilità editoriale di PANDANT

Da Napoli a Londra per tramutare il suo sogno in realtà. Antonio Gison,  24enne napoletano, si trasferì nel Regno Unito due anni fa barcamenandosi tra tantissimi lavori dal cameriere al receptionist fino a fare lo chef. Esperienze che mette a frutto, insieme alle sue competenze informatiche, per aprire un business che porta il suo cognome, una startup che aiuta gli innovatori a sviluppare i loro progetti, con l’aiuto di un network di mentor internazionali: “Ora ho un’azienda che funziona, con sei persone che mi supportano nello sviluppo nel progetto, e se mi guardo indietro quasi non ci credo. Un consiglio a chi vuole aprire un’azienda a Londra? Venire qui, accettare qualsiasi tipo di lavoro e investire i propri soldi nella realizzazione di quello che si sogna”, spiega Gison.
 
Costruisce un’azienda di notte
Cameriere in un ristorante italiano, poi in uno spagnolo, e un’esperienza come receptionist. I primi tempi a Londra per Antonio non sono dei più facili: “Mi licenziavano in continuazione. Non ero portato per quei tipi di lavori. Come receptionist sono durato di più, anche perché lavoravo di notte e intanto avevo il tempo di costruire la mia azienda”.
 
Di notte, crea Gison.it, una startup che aiuta a trasformare in realtà i sogni dei wannabe entrepreneur: “Non possiamo essere esperti in tutti i settori e quindi la prima parte del lancio dell’azienda l’ho dedicata a costruire una rete di mentor. Li contattavo online, spiegandogli la mia idea. Alcuni mi dicevano no, altri sì, ma sono molto determinato e persuasivo”.
 
Oggi tra i mentor della sua rete c’è anche Lloyd Jacob, startupper seriale che ha raccolto 1 milione di dollari da YCombinator e da altri top venture capital della Silicon Valley: “Alcuni clienti pensano non sia vero: con soli 100 euro all’ora, possono parlare con un personaggio come Lloyd o con altri investor americani, come Erik Bullen. La mia più grande soddisfazione è proprio essere riusciti in pochi anni a coinvolgere nel mio progetti mentor di così grande prestigio”.
 
L’app contro il cybercrime
Oltre a supportare le idee di startupper, Antonio sviluppa anche progetti in house, specie nel campo delle applicazioni. Sono due le app che il team sta lanciando. La prima, Hack4Pizza è un’app che aiuta i vincitori di hackathon a promuoversi, a dare spazio alla loro vittoria sui social e sull’app per aumentare la loro visibilità sulla Rete. Mentre l’altro è Hacker’s Field: “Abbiamo creato un gioco che vuole informare i giovani su tutti i crimini della rete. Il gioco spiega come un hacker attacca e come bisogna difendersi”.
 
Londra, il più grande tech hub europeo
Antonio ci racconta come Londra, malgrado la Brexit, non abbia perso il suo ruolo nel tech. Ci parla delle agevolazioni del Fisco, non si paga l’Iva al di sotto degli 85mila pound l’anno, e della presenza, a poca distanza, di due centri di innovazione come il Google Campus e il tech hub: “Londra è l’ideale per il mercato delle app, soprattutto nel fintech, ma anche nel gaming. La strada per affermarsi qui è molto tortuosa. Personalmente, ho lavorato all’inizio al progetto occupandomi di vendita, marketing, sviluppo. Se vuoi creare un progetto qui devi investire prima i tuoi soldi e il tuo tempo libero. Alcuni startupper vengono da noi alla ricerca di finanziatori, senza aver investito un euro dei loro risparmi. Il mio consiglio è di iniziare con un lavoro, e intanto, preparare il proprio progetto, partendo proprio da quello che è mancato a me all’inizio: la creazione di un buon team”.

PressRelease - Responsabilità editoriale di PANDANT

Tutti i Press Release di Tecnologia

Condividi

Guarda anche

O utilizza