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Press Release

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale Optimamente

BOVE (UNASWEB) "ISTITUZIONI SANITARIE APRANO UN TAVOLO CON ESPERTI RIDUZIONE DANNO FUMO"

Optimamente

Una richiesta inoltrata ai vertici della sanità del nostro Paese per promuovere un tavolo dedicato alla questione delle alternative al fumo con il contributo di tutte le figure scientifiche di riferimento al lavoro in questo settore. Questa è la necessità manifestata da Arcangelo Bove, amministratore di Svapoweb e presidente Unasweb. La dottoressa Pacifici, direttore del centro nazionale dipendenze e doping e in quanto tale altissima funzionaria dell’Istituto Superiore di Sanità, di recente ha dichiarato che l’uso delle alternative al fumo tradizionale, come per esempio le sigarette elettroniche, contribuisce ad alimentare l’epidemia tabagica e al tempo stesso contrasta la cessazione del consumo di sigarette normali, addirittura al punto da favorire la ricaduta. Affermazioni che sono state contestate dal fondatore di Svapoweb, marchio leader nel campo del vaping.

Le teorie sulle alternative al fumo

Secondo Bove, le dichiarazioni della dottoressa Pacifici riflettono una parte della scienza limitata. Le sue teorie, infatti, sono contraddette da quelle di importanti ricercatori del nostro Paese che hanno svolto approfondite attività di analisi avvalendosi del supporto di staff formati da autorità del settore accademico. Ebbene, le conclusioni provenienti da tali attività sono contrarie a quelle da cui ha preso spunto la dottoressa Pacifici. Secondo tali studi, la sigaretta elettronica è un valido aiuto per chi vuole dire addio al fumo, e quindi non rappresenta una corsia preferenziale verso il ritorno alle sigarette classiche.

La riduzione del danno da fumo

Come è stato fatto notare da Bove, in Sicilia esiste un centro di ricerca che rappresenta a livello internazionale un prezioso punto di riferimento per tutto ciò che concerne la questione della riduzione del danno da fumo, con studi i cui risultati sono noti in tutto il mondo. In questo centro di ricerca di recente è stato portato a termine un approfondimento realizzato in collaborazione con la Liaf secondo il quale il danno derivante dalla sigaretta elettronica è minimo rispetto a quello che è causato dalla sigaretta classica. Bove, pertanto, si chieda per quale motivo non vengano coinvolte tali eccellenze per una questione così importante come quella delle soluzioni alternative, in modo che l’esperienza maturata possa essere di aiuto ai vertici della sanità italiana.

La questione sanitaria

Di certo il tema della dipendenza da tabacco è molto delicato, e anche nel nostro Paese le conseguenze sono nefaste: solo nel corso del 2020 sono stati contati 90mila morti correlati al fumo. Nel frattempo, il presidente della Società Italiana Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie Claudio Cricelli ha messo in evidenza il desiderio di ottenere più informazioni a proposito della sigaretta elettronica. D’altro canto, sembra che i centri antifumo che sono gestiti dal Sistema sanitario nazionale non siano in grado di garantire risultati apprezzabili in termini di smoking cessation basandosi sui cerotti e sui sistemi di farmacologia classici. Anche questo è uno dei motivi che ha spinto Bove a rivolgersi al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità per far sentire la propria voce: la speranza è che anche la ricerca a favore delle sigarette elettroniche venga presa in considerazione.

La necessità di allargare gli orizzonti

Sembra giunta l’ora di allargare gli orizzonti e fare in modo che gli enti ufficiali vadano oltre una visione dicotomica che prevede il fumo da una parte e il niente dall’altra. Occorre, insomma, una visione a 360 gradi, perché la riduzione del danno è una soluzione intermedia che merita di essere presa in esame con la massima attenzione.

Che cosa ha detto la dottoressa Pacifici

La dottoressa Pacifici si era espressa attraverso il Quotidiano Sanità, e aveva dichiarato che nella crescita del numero di fumatori un ruolo fondamentale è quello svolto dalle sigarette elettroniche, oltre che da http e sigarette a tabacco riscaldato, che rientrano nel novero dei nuovi prodotti del tabacco. Le e-cig, in sostanza, avrebbero causato un incremento della quantità di fumatori. Tuttavia, non mancano le ricerche che scongiurano l’esistenza di un effetto gateway nei dispositivi per lo svapo, i quali non solo non inducono a fumare, ma anzi offrono una soluzione al problema.

Il mercato in Italia

Le ultime informazioni a disposizione per il mercato delle sigarette elettroniche, una ricerca effettuata su un campione di 3mila soggetti di differenti fasce di età ha rilevato che circa 2 persone su 100 hanno iniziato a fumare senza aver mai utilizzato in precedenza le sigarette elettroniche, mentre quasi 1 su 5 tra gli utilizzatori degli svapatori si è avvicinato anche alle sigarette tradizionali. A maggio di quest’anno, in base ai dati Iss, la sigaretta elettronica viene usata da 9 persone su 100: di queste, il 13% si basa sulla versione usa e getta, il 22% opta per i modelli con serbatoio grande e il 65% si affida alla tipologia ricaricabile. 2 su 3, infine, svaperebbero liquidi con un contenuto di nicotina all’interno.

Trovi maggiori informazioni e approfondimenti su queste tematiche entrando nel sito SvapoMagazine.it

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale Optimamente

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