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Press Release

Davide Cironi, l’anti-youtuber da 70 milioni di views: “Vi svelo i segreti di Drive Experience”

 © ANSA
COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale Seo Cube S.r.l.

Una passione per i motori trasformata in professione, un'intuizione che porta alla nascita di una realtà da quasi 300 mila iscritti all'insegna della purezza dei contenuti. È considerato tra i più influenti canali YouTube italiani nel settore motori, "Ma non chiamatemi YouTuber o influencer" , dice Davide Cironi, il 32enne originario de L'Aquila, diventato punto di riferimento degli appassionati delle quattro ruote in tutto il mondo, che attendono sempre con ansia un suo nuovo servizio.

I numeri di Davide Cironi

Non va definito youtuber, perché la qualità, la ricercatezza, la passione e
soprattutto la competenza che dedica ai suoi servizi non possono essere avvicinati ad altri contenuti che YouTube attualmente ci offre.

La definizione di "youtuber" presuppone che il soggetto così nominato svolga il suo lavoro quasi esclusivamente in funzione del proprio canale YouTube, e questo non accade per Davide Cironi.
È certo però che il canale gestito dal fondatore della Drive Experience Srls conta dei numeri davvero importanti sulla piattaforma video di Google: medie mensili da oltre 8000 nuovi iscritti, 2 milioni di visualizzazioni e 10 milioni di minuti guardati. Analizzando i dati dell’ultimo anno, Cironi ha avuto un incremento di più di 100mila nuovi iscritti sul suo canale, aggiungendo 30 milioni di views e 530 milioni di impressions nei soli ultimi dodici mesi!

Una nuova piccola realtà che supera i colossi storici del settore

Per capire il successo di questo progetto, basti pensare che Drive Experience conta quasi centomila iscritti in più rispetto al canale dell’autorevole Quattroruote, che ha dietro una storia e una redazione decisamente meno giovani.

A livello nazionale, soltanto Motor1 (con un forte gruppo americano alle spalle e una redazione da dozzine di dipendenti) conta numeri più alti, mentre AutoMotoTV viaggia di pari passo con Drive Experience. Tutti e tre questi colossi dell'informazione automobilistica sono però canali generalisti, e lavorano dunque sulla massa dell'intera produzione mondiale, non solo sulle vetture sportive come fanno il canale e il sito di Cironi, che hanno un pubblico per il 30 % compreso tra i 25 e i 35 anni.

Anche qui si può notare la grande differenza tra un Davide Cironi e lo youtuber; quest'ultimo ha molto spesso un pubblico che non si allontana troppo dai 17 anni. Si può dire che l'aquilano abbia trovato un equilibrio tra il magazine online da vera testata giornalistica e il nuovo modo di comunicare che, per immediatezza e fruibilità, cattura l'interesse anche dei più giovani.

Dalla Rete all'offline, Davide Cironi è stato in grado di tirar su dal nulla una realtà che coinvolge un team di circa 10 persone, composto da 2 operatori video principali, 2 secondari, un dronista, due addetti allo shop online, 4 istruttori e un docente di dinamica (cortesia addirittura della Dallara) per la scuola di collaudo "Drive Experience Academy".

Lo abbiamo intervistato per avere qualche informazione sulla sua storia, sulle sue attività e qualche anticipazione sulle prossime novità del Drive Experience.

Quando e come è scattata la scintilla del tuo progetto?

«Quando ho fondato Drive Experience.it e il canale YouTube che mi ha permesso di arrivare a così tante persone, nel 2013, l’ho fatto solo perché da appassionato di motori mi sentivo abbandonato a me stesso. In Italia nessuna testata giornalistica né programma televisivo parlava di automobili come avrei voluto, dunque ho pensato di farlo da me. Ho scelto la strada più lunga e difficile, con una salita ripida e più soddisfacente».

Chiunque ti segua sa che non sei definibile youtuber o influencer, ci spieghi cosa differenzia il tuo lavoro da queste categorie?

«Ci tengo molto a far capire la differenza tra videomaker professionisti e youtuber, almeno quanto tengo a far chiarezza sulle differenze che esistono tra giornalista e influencer. Nel primo caso si parla di tecnica. La ricerca della qualità audiovisiva, dell’immagine sempre migliore, della storia raccontata con il supporto di abilità tecniche oggettivamente superiori, colonne portanti a cui io non voglio rinunciare. A me non è mai interessato di metterci la faccia, avevo provato a non farlo inizialmente ma senza ottenere il consenso del pubblico che invece la faccia voleva vederla. In tanti si sono accorti della differenza perché semplicemente la differenza c’è, e non è solo tecnica, ma parla di ideali gridati quotidianamente ».

 

Quali sono i criteri con cui scegli le auto che provi ?

«Il criterio che uso per scegliere le auto da provare e proporre al pubblico, è semplice; devono essere intriganti. Devono avere una personalità e un carattere. Possono piacermi di più o di meno, possono essere migliori o peggiori, veloci o lente, sbagliate o giuste, ma devono avere un perché e una storia da raccontare».

Quale è stato per te il momento più intenso ed emozionante su DriveExperience.it?

«Quest’anno ho visto realizzarsi tre miei grandissimi sogni. Gli obiettivi prefissati anni fa sono stati portati a termine con Alfa 155 DTM, Lancia 037 Gruppo B, Bugatti EB110, Ferrari F50 e Lamborghini Miura. Queste ad oggi sono state le più emozionanti.  Devo anche dire però che pochi giorni fa ho avuto un’esperienza che da sola potrebbe battersela con tutte queste altre messe insieme. Sarà il finale di stagione di quest’anno».

 

Il tuo Project 75 è stato un format diverso dal solito, una “serie sul canale” che ha avuto ottimi

riscontri. Da dove nasce l’idea e cosa ha significato per te questa esperienza?

«La serie “Dal pollaio alla pista” con l’Alfa 75 a carburatori è stata accolta da un vero e proprio moto popolare, incredibile. Ne sono felice perché queste cose, insieme alle interviste ai Grandi Uomini del motorsport, sono quelle di cui vado più fiero e che mi diverto di più a realizzare. Abbiamo già salvato altre tre macchine, e stiamo girando una serie per ognuna di loro. Sono tutti modelli che al pubblico piaceranno moltissimo. A me sicuramente!».

 

Dopo oltre 260 video e 6 anni a pieno regime riesci ancora ad avere lo stesso slancio iniziale e la stessa carica?

«Certo che no. Prima di fondare Drive Experience ho avuto una decina d’anni di lavori molto umili, arrivando a farne anche tre contemporaneamente. Sono stato un magazziniere, un panettiere, un barista, cameriere, commesso e chi più ne ha più ne metta. Per lunghi periodi ho dormito meno di tre ore a notte. Io e i miei concittadini abbiamo subito una violenza spropositata come quella del terremoto del 2009 che ha distrutto L’Aquila e che ci ha totalmente rubato la vita. Non ho mai avuto niente pronto in tavola in vita mia, ho dovuto e voluto sempre sudarmi tutto e sono fiero di essere stato educato in un certo modo, ha contribuito a formare la persona che sono oggi. Considerato tutto questo, posso dirvi con certezza che, pur essendo un continuo di soddisfazioni e successi, questo periodo della mia vita è il più duro e logorante di sempre. Ma per rispondere, lo stesso slancio iniziale no. Ho uno slancio molto più bello ora».

Hai nominato le altre attività al di fuori del canale YouTube e del sito DriveExperience.it. Quali sono gli altri progetti che hai realizzato in questi anni?

«Partendo da quelli che mi rendono più fiero, la casa editrice Drive Experience con cui ho pubblicato già quattro titoli (tre dei quali best seller Amazon Italia) e ovviamente la Drive Experience Academy, una scuola che forma nuovi Collaudatori. Poi c’è il "RollBar", un ristorante che ho aperto con due miei amici d’infanzia nella mia città, ovviamente tutto a tema motori, che è subito diventato un bel punto di riferimento per gli appassionati e i simpatizzanti delle auto sportive».

Sei stato al volante di auto storiche e supercar da sogno: ma quale auto guida Davide Cironi quando non è ripreso dalle videocamere?

«La mia compagna più fedele è una Porsche 911 nera del 2001 soprannominata Troietta, che comprai prima di fondare Drive Experience, senza motore, tutta sfasciata e maltrattata, presa per due soldi e messa a posto con calma fino a farla tornare in strada. Continuo a farle regalini spesso e volentieri per tenerla in forma. Devo evitare gelosie ora che in garage sono arrivate altre ragazze molto seducenti. Tutto bello, ma in realtà la maggior parte del tempo lo passo sul Fiat Doblò del Drive Experience».

Quali regalini si fanno ad una Porsche per evitare che si ingelosisca?

«La mia è molto esigente a livello meccanico, per sopperire al fatto che non sono un gran maniaco delle carrozzerie perfette. Lei è un po’ vissuta, sia dentro che fuori, mi piace così. Sono molto più attento a quello che c’è sotto la gonna, lì non si scherza. La cosa più importante anche su una vettura di serie sono senza dubbio le gomme. Ho la fortuna di essere legato ad un marchio di qualità impareggiabile come Michelin, dunque per la 911 ho sempre scelto delle Pilot Sport CUP 2. Insieme ad altri miei fedeli sponsor abbiamo allestito la macchina con un assetto completo Road & Track Ohlins by Andreani, uno scarico completo SuperSprint, bracci regolabili, cerchi GT3, aspirazione, ottimizzazione della gestione elettronica motore e un paraurti anteriore leggermente meno portante, preso in prestito da una 996 GT3, per sopperire un minimo alla tendenza delle Carrera 2 di alzare il muso oltre i 250 km/h. Tanto si ingelosirà lo stesso».

Quali novità attendono i tuoi fan nei prossimi mesi? Puoi darci qualche anteprima?

«Come detto in precedenza, ho avuto pochi giorni fa un’esperienza veramente incredibile, che inseguivo da trentadue anni e accarezzavo da cinque. La troverete online su www.driveexperience.it la mattina di Natale 2019».

 

Approfondimenti e consigli utili:

Il sito ufficiale di Davide Cironi con news e approfondimenti: DriveExperience.it

Il canale Youtube: https://www.youtube.com/user/davidecironi

La redazione consiglia per le Gomme Michelin Pilot Sport CUP 2 ad esempio il sito italiano www.euroimportpneumatici.com

 

  • Seo Cube S.r.l.
  • 21 ottobre 2019
  • 11:13

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