Se esiste qualcosa che accomuna l'anima italiana e quella russa èsicuramente l'appartenenza a una cultura dalle radici storiche antiche. "Siamo due popoli che, grazie alla ricchezza culturale, sappiamo apprezzare la bellezza dell'arte, della musica, della letteratura": ne èconvinta Daria Pushkova, direttrice del Centro Russo di Scienza e Cultura, con sede a Roma. A un genio della letteratura èinfatti dedicato il ciclo di eventi in corso, centrati sulla figura di Fëdor Dostoevskij, nel 200° anniversario della sua nascita.
Il prossimo 10 dicembre dalle 18.30, nella sede dell'istituto, sarà presente il regista Vladimir Khotinenko per dare il via a un ciclo di proiezioni dedicate a Dostoevskij. Fra queste, la prima puntata di una serie che racconta la vita dello scrittore, fra povertàe prigionia, amori e attivitàeditoriale. Il giorno seguente, 11 dicembre alle 16, presso la Casa del Cinema, sempre a Roma, il regista e sceneggiatore torneràa incontrare il pubblico in occasione della proiezione di "I demoni", film tratto dal romanzo omonimo.
Saràun'ulteriore occasione per capire lo spirito di un popolo attraverso un testimone d'eccezione: Dostoevskij, per i russi è"come Dante", ha detto la direttrice Pushkova: "Noi lo amiamo come voi amate e celebrate Alighieri perchéentrambi riflettono qualcosa della nostra anima".
Le celebrazioni sono cominciate a ottobre, con i coinvolgimento dell'Ambasciata della Federazione Russa e l'Universitàdi Roma Tor Vergata, tra gli altri e, fino a dicembre, si svolgeranno in diversi luoghi della capitale. Oltre alla presentazione del romanzo "Anja" di Giuseppe Manfridi, nel giorno di nascita di Dostoevskij (11 ottobre) si èsvolto un concerto in Villa Abamelek, residenza degli ambasciatori. La mostra "Tolstoj e Dostoevskij: dialogo a distanza", invece, fino al 7 dicembre scorso ha presentato fotografie, manoscritti, lettere, illustrazioni ed edizioni rare provenienti da Mosca per testimoniare le affinitàfra i due grandi autori che, pur considerandosi amici, non si erano mai conosciuti personalmente. Nella stessa occasione il Coro Patriarcale della cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca ha eseguito un concerto di musica sacra.
Il Centro Russo di Scienza e Cultura esiste a Roma da circa dieci anni e da due èdiretto da Pushkova che, arrivata in Italia poco prima delle chiusure per la pandemia, èriuscita a portare avanti un ricco cartellone di eventi. "Il nostro obiettivo - ha spiegato -èrafforzare la sinergia e ricercare nuovi punti di incontro tra i due Paesi con l'arte e la cultura". Per questo, oltre alle mostre e al cinema, èsempre attivo un programma di corsi di lingua e iniziative per gli studenti, come i concorsi di arte figurativa.
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