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Colombi (UILPA). Progetti PNRR in affanno per l’irresponsabilità della politica

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Colombi (UILPA). Progetti PNRR in affanno per l’irresponsabilità della politica

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Responsabilità editoriale di UILPA

31 marzo 2023, 15:02

UILPA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di UILPA

Tutti coloro che hanno distrutto la Pubblica Amministrazione italiana ora piangono sul latte versato: è ormai chiaro che non riusciremo a realizzare alcuni progetti collegati al PNRR. Il merito di questo brillante risultato è dei politici, dei giornalisti, degli esperti e dei consulenti. Non tutti, forse, ma la quasi totalità.

Spiace in una situazione critica come questa ricorrere al “noi l’avevamo detto”. Ma le cose stanno proprio così.  Non si contano più i comunicati, gli interventi, i documenti con cui la UILPA da due anni a questa parte ha chiesto con forza di provvedere al potenziamento degli organici negli enti del comparto Funzioni Centrali. Non siamo stati ascoltati. Per partito preso, evidentemente, visto che i fatti ci danno ragione.

Da quando il PNRR è diventato l’obiettivo principale su cui concentrare lo sforzo della P.A. italiana, ben poco si è fatto per migliorare l’organizzazione dei ministeri. I quali sono giunti all’appuntamento con il PNRR già sfiancati da decenni di progressivo smantellamento in termini di risorse trasferite ai privati. Con la conseguenza di ritrovarsi in carenza di figure con elevate capacità tecnica.

I tre governi che si sono succeduti negli ultimi due anni ci hanno raccontato che grazie al PNRR le amministrazioni si sarebbero nuovamente riempite di personale specializzato in grado di rimpiazzare i vuoti e far ripartire la macchina amministrativa. Sono stati sparati i numeri più incredibili. Puntualmente smentiti dall’ultima relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nel paragrafo intitolato “La governance delle amministrazioni centrali” si legge che alla fine del 2022 le strutture dedicate al PNRR disponevano di 107 dirigenti, 544 unità di personale non dirigente “prevalentemente reclutato con formule contrattuali a tempo determinato” e 366 esperti. E questa sarebbe la task-force che dovrebbe caricarsi sulle spalle l’attuazione del PNRR e il rispetto dei tempi per incassare i finanziamenti promessi dall’Europa?

Del resto, è la stessa Corte dei Conti a sottolineare che le assunzioni del personale dedicato al PNRR “con formule non stabili” hanno creato “non poche difficoltà” alle Amministrazioni, “che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l’orizzonte temporale del Piano”. Traduzione: per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR serve personale assunto con contratti di lavoro a tempo indeterminato.

Intanto, mentre alla Funzione Pubblica si baloccano con le chimere dei super-talenti e delle eccellenze nascoste, le Funzioni Centrali arrancano in mezzo a un mare di difficoltà, che presto saranno ancora più gravi dai 3 miliardi di tagli alle spese previste per il triennio 2023-2025 nell’ultima legge di bilancio.

E ora? Ora non resta che la mobilitazione.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 31 marzo 2023

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