Combinare le migliori competenze
scientifiche e mettere in rete le più avanzate infrastrutture di
ricerca nazionali per rendere l'agricoltura italiana, e in
particolare quella siciliana, più competitiva, resiliente e
sostenibile. Sono questi alcuni degli obiettivi strategici del
Centro nazionale "Agritech", l'hub per lo sviluppo delle nuove
tecnologie in agricoltura, con un budget di 320 milioni di euro
a carico del Pnrr .
L'università di Catania, che ha ottenuto un finanziamento di
quasi 6 milioni di euro, partecipa come socio fondatore alla
Fondazione Agritech - che riunisce 28 atenei, 5 centri di
ricerca e 18 imprese - e svolgerà attività di ricerca nelle
tematiche connesse alla sostenibilità e all'agricoltura di
precisione con l'obiettivo di ridurre l'utilizzo dei prodotti
chimici, di meglio utilizzare le risorse naturali e migliorare
la produttività dei sistemi agricoli e zootecnici, con
particolare riguardo a quelli dell'ambiente mediterraneo. Il
progetto è stato presentato nell'aula magna del dipartimento di
Agricoltura, alimentazione e ambiente, al quale ha preso parte
anche l'assessore regionale all'Agricoltura, allo Sviluppo
rurale e alla Pesca mediterranea Luca Sammartino, vice
presidente della Regione siciliana.
I tre ambiti di azione in cui è coinvolto l'ateneo catanese
saranno coordinati a livello locale dai docenti Alessandra
Gentile e Giancarlo Polizzi, Simona Consoli e Stefano La Malfa e
Luisa Biondi. I ricercatori etnei concentreranno le proprie
attenzioni su colture di grande rilevanza per la Sicilia, gli
agrumi e il pomodoro principalmente, definendo metodi di
coltivazione e di protezione che siano in grado di ridurre
l'utilizzo di fertilizzanti, prodotti fitosanitari, acqua ed
energia. Agli agricoltori verranno inoltre forniti strumenti di
supporto decisionale, proponendo varietà resistenti
geneticamente alle principali malattie ottenute da specifici
programmi di miglioramento genetico o individuate nell'ambito
della biodiversità che la Sicilia esprime.
Per quanto concerne il settore delle produzioni animali, le
attività di ricerca si concentreranno sulle tecniche di
agricoltura di precisione (sensori di rilevazione aziendale di
gas climalteranti o di parametri comportamentali indicatori di
benessere), sul miglioramento della resilienza dei sistemi
zootecnici al cambiamento climatico (ricerche sui sistemi
colturali e sulle razze allevate), sulla ricerca di risorse
alimentari alternative a quelle di importazione, applicando
anche i principi dell'economia circolare, sulla valutazione
delle misure di mitigazione, sulla sostenibilità socio-economica
delle aziende.
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