(ANSA) - CATANZARO, 06 MAG - "La Regione sul Pnrr di fatto fa
solo il passacarte, la maggior parte delle risorse infatti vanno
ai Comuni e sono questi enti che le devono spendere. Bisogna
creare le condizioni affinché questi comuni- trecento dei quali
sono sotto i mille abitanti e non hanno ingegnere capo o
talvolta nemmeno un segretario generale - possano spendere le
risorse altrimenti quella del Pnrr sarà una partita persa". Lo
ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto a margine
della riunione della cabina di regia sui temi dal Piano
nazionale di ripresa e resilienza.
"La Regione parteciperà ai bandi che la riguardano - ha aggiunto
Occhiuto - e spenderà le risorse. Poi ci sono altre risorse del
Fondo sviluppo e coesione, della programmazione comunitaria e
anche lì bisogna porre in essere procedure che velocizzino la
spesa e che la orientino davvero verso i bisogni dei calabresi.
La cabina di regia dovrebbe fare la regia nella spesa delle
risorse ma non solo del Pnrr ma anche della programmazione
comunitaria perché non abbiamo solo questo strumento ma anche il
fondo di sviluppo e coesione, il nuovo ciclo di programmazione
dei fondi Por".
"La Calabria è la prima Regione - ha detto ancora il presidente
della Regione - ad avere inviato a Bruxelles il nuovo programma
operativo e solo quello vale 3,7 miliardi. E' utile che ci sia
una cabina di regia capace di produrre soluzioni idee per
mettere a terra queste risorse e per risolvere attraverso queste
risorse i problemi della Calabria Ho chiesto alla cabina di
regia di aiutarmi anche a stabilire dei metodi per la
tracciabilità della spesa perché tante risorse possono essere
anche obiettivo di poteri criminali che nella nostra regione
pure ci sono. Per questo dobbiamo fare dei protocolli per la
tracciabilità della spesa: già ne abbiamo fatto uno con la
guardia di finanza; però sarebbe utile che si mettessero in
piedi anche con le altre istituzioni coinvolte come Prefetture e
Procure dei sistemi affinché la spesa delle risorse vada a
rispondere ai bisogni dei cittadini e non agli appetiti famelici
dei poteri criminali. Il modo per farlo è quello di evitare
stazioni appaltanti troppo piccole perché più sono piccole e più
sono permeabili ai poteri criminali. Se un comune fa una gara di
10/15 milioni qualche rischio in più c'è. Se invece una gara di
20/30 milioni la fa la stazione unica appaltante con modalità
condivise o partecipate attraverso la strutturazione di metodi
con altri livelli istituzionali, siamo un po' più garantiti. C'è
molto da lavorare anche su questo, mi aspetto dalla cabina di
regia anche qualche buona idea in questa direzione". (ANSA).