(ANSA) - PERUGIA, 25 NOV - Riprende a marciare nel 2021
"l'esercito delle imprese femminili" in Umbria. Segnali di
ripresa arrivano dalla fotografia scattata dal Registro imprese
della Camera di commercio dell'Umbria, ma la pandemia - spiega
l'ente camerale - continua a pesare sulla voglia di mettersi in
proprio delle donne. La difficile congiuntura sta portando
comunque a scelte aziendali più consapevoli e meditate, che
potrebbero in parte essere legate anche alla crescente presenza
femminile nelle funzioni di guida delle imprese. Negli ultimi
dieci anni infatti, in Umbria, la femminilizzazione del tasso di
impresa è sempre più marcata con un aumento delle donne
imprenditrici di quasi due punti percentuali.
Se nel 2011 le donne nei posti di comando erano 16.700 ossia il
24,3% sul totale degli imministratori d'impresa, al 31 dicembre
2020 si balza a 18.019 donne imprenditrici, che in termini
percentuali sono il 26,1% del totale.
L'Umbria oltre ad essere sopra la media nazionale, si colloca in
termini percentuali in quarta posizione, dopo Valle d'Aosta,
Sardegna e Piemonte.
I dati dell'Osservatorio sull'Imprenditoria femminile di
Unioncamere mostrano che le iscrizioni di nuove attività
femminili nei primi nove mesi del 2021 (902) sono più numerose
di quelle registrate nello stesso periodo del 2020 (873).
Malgrado l'incremento delle iscrizioni tra 2020 e 2021, il peso
delle nuove imprese femminili sul totale delle iscrizioni si è
ridotto però di circa due punti percentuali, passando dal 28,2%
(dato al 30 settembre 2019) , al 26,8% di settembre scorso. Il
21,1% di queste nuove imprese guidate da donne nasce come
società di capitali, tipologia di azienda più strutturata e
"robusta" sotto il profilo organizzativo e gestionale. Un
segnale incoraggiante perché disegna un trend in crescita: le
società di capitali registrate al 30 settembre di due anni fa
erano infatti il 20,3% sul totale delle iscrizioni delle imprese
femminili. Questo scenario e le difficoltà che le aziende
femminili stanno affrontando con l'emergenza sanitaria che fa da
sfondo alla Giornata Internazionale per l'Eliminazione della
violenza sulle donne, che si celebra oggi in tutto il mondo.
"Il lavoro, sia esso indipendente sotto forma di impresa o
dipendente, è uno degli strumenti essenzali per aiutare le donne
vittime di violenza. Vorrei qui ricordare infatti che nel Piano
antiviolenza 2021-23, presentato da poche settimane dalla
Ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, si pone
l'accento sul contrasto alla violenza economica con la
previsione di azioni volte all'alfabetizzazione finanziaria, si
parla di tirocini retribuiti, e norme per favorire l'inserimento
lavorativo" spiega in una nota il presidente della Camera di
commercio dell'Umbria, Giorgio Mencaroni "Come aree di
intervento sono state individuate, tra le altre, anche la
necessità di stipulare protocolli per il reinserimento
lavorativo delle donne vittime di violenza e, in particolare,
forme di collaborazione tra Istituzioni, imprenditoria e centri
antiviolenza. Nelle nostre famiglie, nelle nostre imprese,
bisogna schierarsi con forza contro ogni forma di violenza e in
particolare contro la violenza sulle donne. Noi ci siamo, e
siamo pronti a fare la nostra parte" rimarca il presidente
Mencaroni. (ANSA).