(ANSA) - PALERMO, 13 SET - La Sicilia chiude il secondo
trimestre di quest'anno con l'export a +16,42% rispetto allo
stesso periodo dell'anno scorso, che significa 4,54 miliardidi
euro rispetto ai 3,9. Se i dati del I trimestre erano stati
scoraggianti con un taglio della vendita di merci e prodotti
siciliani all'estero del -10,21% (nel 2020 si era già registrata
una flessione del -24,25% e nel 2019 -14%), dall'analisi fatta
dall'osservatorio di Unioncamere Sicilia emerge un dato di
chiara ripresa rispetto agli ultimi numeri condizionati
dall'emergenza sanitaria scoppiata nel marzo 2020.
Quasi tutti i prodotti merceologici vanno in terreno
positivo, rispetto al II trimestre 2020, a partire dal settore
coke e prodotti petroliferi raffinati: 2,3 miliardi (+20,2%);
sostanze e prodotti chimici 410,9 milioni (+3,52), alimentari,
bevande e tabacco 381,3 milioni (+17,87%), prodotti agricoli,
animali e della caccia 326,3 milioni (+12,27%), computer e
apparecchi elettronici e ottici 298,6 milioni (+6,74), ma anche
metalli base, prodotti in metallo (+76,6%), articoli in gomma e
materie plastiche (+13,89%).
In terreno negativo apparecchi elettrici (-8,4%) e articoli
farmaceutici, chimico-medicinali (-13,75%) e altri minerali da
cave e miniere (-23%).
"Le esportazioni da sempre sono un tassello fondamentale
dell'economia siciliana e questi dati sono sicuramente molto
confortanti, ma non ci permettono di fare salti di gioia dopo i
numeri assai negativi registrati nell'ultimo anno e mezzo -
spiega Pino Pace, presidente di Uniocamere Sicilia -. I numeri
costituiscono una base importante per le imprese siciliane che
possono e devono guardare con fiducia al futuro. Il balzo
incredibile per esempio del settore attività artistiche,
sportive, di intrattenimento e divertimento ci deve far
riflettere".
Guardando alle esportazioni per ciascuna provincia emerge che
gli unici territori in terreno negativo sono Caltanissetta -43%
e Messina -9%. Si distinguono di più Trapani +35,7%, Siracusa +
28,9%, Ragusa + 23% e Palermo +22%.
Con riferimento all'export della Sicilia per area geografica
si registrano aumenti, sempre rispetto al II trimestre 2020, nei
vari Paesi: gli Stati Uniti con +11,05% risultano il paese in
cui la Sicilia esporta di più, seguono Spagna + 7%; Francia +
5,87%; Paesi Bassi + 5,4%; Germania + 5,3%, Belgio + 5,07%;
Singapore + 4,7%; Gibilterra + 4,56%; Regno Unito +,3,78%;
Egitto e Malta + 2,9%.
Oltre il 50% del valore complessivo dell'export siciliano è
destinato a paesi dell'Unione europea con oltre 2 miliardi e
mezzo, seguiti da Asia orientale 616 milioni, America
settentrionale 512 milioni e Africa settentrionale 483 milioni.
Per volume di fatturato nel secondo trimestre 2021 i Paesi dove
la Sicilia ha esportato di più sono Stati Uniti, Spagna e
Francia. (ANSA).