(ANSA) - BOLOGNA, 08 LUG - L'artigianato manifatturiero
dell'Emilia-Romagna sta uscendo dalla regressione ed è pronto a
una fase di crescita. È il quadro che emerge dall'indagine
congiunturale sull'artigianato di Camere di commercio e
Unioncamere Emilia-Romagna sul primo trimestre del 2021. La
produzione delle imprese artigiane regionali mostra un aumento
dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2020: un dato che
inverte la tendenza negativa del trimestre precedente (-8,7%) ma
che si attesta sotto la produzione del complesso dell'industria
regionale (+3,8%).
A certificare i segnali positivi sono le stesse aziende: la
quota di chi ha rilevato un incremento della ripresa passa dal
20,2% al 37,5%, mentre calano le imprese che hanno accusato una
riduzione (dal 56% al 31%). Anche l'andamento del fatturato
valutato a prezzi correnti conferma l'andamento (+1,6%).
Le imprese, inoltre, resistono agli effetti della pandemia:
il numero totale di quelle attive è 26.748, una riduzione di 301
unità rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. È il
segnale, secondo Camera di commercio e Unioncamere, delle misure
adottate dal governo e della tenacia degli imprenditori. A
pagare di più sono i settori della metallurgia e della moda, che
hanno perso rispettivamente 122 e 114 imprese. Il settore delle
costruzioni, invece, presenta un lieve calo sul volume d'affari
a prezzi correnti (-0,1%), ma i giudizi sull'andamento del
volume d'affari registrano una crescita. Inoltre, la pandemia
non sembra aver inciso sul numero di aziende di costruzioni
della regione: a fine marzo quelle attive sono 50.413, 258 in
più (+0,5%) rispetto alla fine dello stesso trimestre del 2020.
Infine, i lavori di costruzione specializzati registrano un
aumento dello 0,7%, una tendenza favorita, secondo i relatori
dell'indagine, dagli incentivi introdotti a favore del settore.
(ANSA).