(ANSA) - ASCOLI PICENO, 24 GIU - Le Marche con 383 start up
(il totale italiano è di 13.431) si caratterizzano per una
discreta vivacità imprenditoriale nel segno dell'innovazione
specie nelle attività manifatturiere e nei settori high-tech.
Nel 2019 secondo la stima dell'Università Politecnica delle
Marche (Centro per l'Innovazione e l'imprenditorialità) il
numero di start-up innovative in relazione alla popolazione
risulta superiore alla media nazionale per tutte le province
marchigiane (con la sola esclusione della provincia di Fermo) in
particolare ad Ascoli Piceno, Ancona e Macerata. Si tratta di
imprese con elevata qualità del capitale umano e alto tasso di
innovazione. Questi i dati principali emersi durante la seconda
tappa della presentazione nei territori di appuntamenti dedicati
alle start up organizzati della Camera di Commercio delle Marche
e che si è svolta nella sede di Ascoli Piceno dell'ente
camerale, alla presenza, fra gli altri, del vicepresidente della
Regione Mirco Carloni. "La problematica principale per le start
up marchigiane rimane quella della crescita - ha detto il
presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini
- poiché è carente nella regione la presenza di operatori
finanziari specializzati e sono limitate le partnership con le
imprese del territorio. Ed è su questo fronte che la Camera di
Commercio al fianco della Regione Marche può fare la sua parte,
forti anche dell'attività del nostro Punto Impresa Digitale, di
percorsi già avviati insieme, come quello dentro Smau. Nonché
della collaborazione con il mondo della formazione: dagli Its
alle Università". "La Regione Marche ha avviato una stagione di
riforme innovative e legislative, come non si faceva da tanto
tempo - ha sostenuto il vicepresidente della Giunta, Mirco
Carloni -. La nostra idea di rilancio economico vede in primis
la volontà di fare finanziamento pubblico sugli ecosistemi
compatibili, sulle filiere che possono giocare un ruolo di
maggiore competitività nel mondo. La prima legge su cui abbiamo
lavorato è stata quella delle start up perché in campagna
elettorale abbiamo raccolto l'esigenza di contrastare
l'emigrazione dei marchigiani. Abbiamo lavorato su questo perché
vogliamo che le Marche tornino ad essere attrattive". (ANSA).