(ANSA) - VENEZIA, 19 FEB - La tutela e la sostenibilità del
Mare Adriatico attraverso l'innovazione e la tecnologia non
rappresenta solo una sfida fondamentale per l'Unione Europea, ma
può diventare una leva di competitività per i singoli Stati. Il
raggiungimento degli obiettivi ambiziosi fissati dall'Unione
Europea si potrà concretizzare tramite il rafforzamento degli
ecosistemi di innovazione, e passa quindi attraverso il
coinvolgimento di istituzioni ed imprese e di tutti gli attori
interessati, e la creazione di una governance che tenga conto
dei bacini marini in senso ampio e delle specificità locali.
Sono stati questi alcuni dei punti emersi nel corso della
prima giornata della tavola rotonda online del progetto
"InnovaMare Blue technology - Developing innovative technologies
for sustainability of Adriatic Sea", organizzata da Unioncamere
Veneto. Un incontro rivolto ai policy-maker e stakeholder
italiani e croati, allo scopo di facilitare il dibattito, il
trasferimento di conoscenze e lo scambio di buone pratiche in
questi ambiti tecnici strategici.
Per il segretario generale di Unioncamere Veneto, Roberto
Crosta "InnovaMare rappresenta un progetto strategico finanziato
dall'Unione Europea attraverso il Fesr, Programma Interreg VA
Italia-Croazia 2014-2020 e che svilupperà ed istituirà un
sistema integrato di robotica e sensoristica sottomarina,
rifiuti marini ed ecosistema dell'innovazione per risolvere il
problema dell'inquinamento del Mare Adriatico. L'obiettivo è
davvero importante e rappresenta una sfida del futuro non solo
per l'Italia e l'Europa, ma a livello globale".
Sono seguiti, poi, i saluti di Mateo Ivanac, della Camera
Croata dell'Economia, capofila del progetto InnovaMare, e gli
interventi di Vedran Nikolić (Commissione Europea - DG Ambiente)
ed Eleni Hatziyanni (Commissione Europea - DG Mare) sugli
obiettivi della programmazione europea. (ANSA).