(ANSA) - BOLOGNA, 12 OTT - Una "dinamica robusta" per i
prestiti alle famiglie e un'andamento "sempre sotto tono di
quelli alle imprese". E' quanto emerge - per quanto riguarda il
credito bancario in Emilia-Romagna nella prima meta del 2017 -
dai dati della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo,
rivelati in occasione della presentazione di un'indagine
congiunturale sul comparto dell'industria manifatturiera
realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria
Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
Nel dettaglio, viene evidenziato, "i prestiti alle imprese
hanno riportato un andamento oscillante sotto lo zero per i
finanziamenti all'industria e hanno visto la prosecuzione del
forte calo dei prestiti alle costruzioni" anche se, osserva,
l'istituto di credito "segnali positivi sono giunti dai
finanziamenti a medio lungo termine destinati agli investimenti
in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto" saliti, a giugno,
del 4,9% anno su anno, oltre il 2,"% della media nazionale.
In crescita, come accennato, i prestiti alle famiglie "che -
viene evidenziato - hanno proseguito nel trend di crescita, pari
a +1,6% a luglio in linea con la media segnata da gennaio in
poi. In particolare i mutui residenziali hanno mostrato una
"ulteriore accelerazione del tasso di crescita, con lo stock al
netto delle sofferenze salito al +2,6% a giugno 2017, dal +2,4%
di marzo e +1,3% di dicembre 2016. I flussi lordi trimestrali
hanno totalizzato quasi 1,1 miliardi nel secondo trimestre, in
linea col trimestre precedente".
"Il mercato bancario - commenta Tito Nocentini, direttore
regionale di Intesa Sanpaolo - continua a registrare condizioni
favorevoli di accesso al credito, con tassi d'interesse ancora
straordinariamente bassi e un'offerta distesa, anche alla luce
del rafforzamento della ripresa economica".
Guardando a ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese
per il sistema bancario dell'Emilia-Romagna questo, viene
spiegato, "ha mostrato un rimbalzo nel secondo trimestre, in
controtendenza rispetto alla media nazionale. In dettaglio, il
tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è risalito a 4,2%
(3,4% il dato nazionale), dopo il calo al 3,8% visto nel primo
trimestre quando era tornato sotto il 4% per la prima volta da
inizio 2013".
In calo anche stock di sofferenze che, al lordo delle
rettifiche di valore, a luglio risultano scese a 16% del totale
dei prestiti alle imprese, dal massimo di 17,5% raggiunto ad
aprile, restando su valori più bassi della media nazionale
(16,4% a luglio). (ANSA).