C'è una via d'uscita per
l'agricoltura dal flagello della cimice asiatica. Si chiama
Anastatus bifasciatus ed è il nemico più irriducibile della
cimice marmorizzata e di altri parassiti. La Coldiretti di Cuneo
ha avviato nelle ultime tre settimane il rilascio di 72mila
esemplari nei campi e nei frutteti della Granda.
Una sperimentazione, sostenuta dal Disafa dell'università di
Torino e dal settore fitosanitario della Regione Piemonte, è in
corso dal 2019 a partire dall'alta Langa, dove la corilicoltura
ha patito più di tutti gli altri comparti la proliferazione del
parassita. Oggi i comuni coinvolti sono 37 e 76 le aziende
interessate. Negli areali più colpiti, dove la percentuale di
danni causati dalle cimici aveva raggiunto il 90%, si è scesi
fino al 4%, su livelli assimilabili a quelli pre-emergenza.
Oggi a Cuneo Coldiretti ha organizzato un rilascio
dimostrativo in un noccioleto, alla presenza dei vertici
provinciali, il direttore Fabiano Porcu e il presidente Enrico
Nada. L'Anastatus bifasciatus ha il vantaggio di essere una
specie autoctona, non soggetta quindi alle limitazioni normative
che restringono l'impiego della vespa samurai, altro grande
antagonista della cimice.
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