Sarà a Fabriano, nelle Marche, la
sede legale della la società che produrrà il quadriciclo
elettrico Mole Urbana: ci saranno la Ricerca e Sviluppo e
l'ufficio di rappresentanza. La forma societaria è quella della
startup innovativa. Nel 2025 a Fabriano sarà aperta una seconda
unità produttiva che si affiancherà a quella del Piemonte. Mole
Urbana, pur restando legata alla design house creata da Umberto
Palermo, assume così la forma di una fabbrica e di una società
autonome con manager provenienti dal mondo dell'automotive.
La scelta delle Marche consentirà un avvicinamento ai più
importanti fornitori di Mole Urbana, dal momento che qui si
realizzano telai, sedili e molti dei componenti in plastica e
meccanici del quadriciclo. Inoltre le Marche sono legate alla
manifattura in cui Palermo ha già collaborazioni nel settore
degli elettrodomestici. La scelta di Fabriano è dovuta anche
alla "prossima entrata nella compagine societaria di soggetti
provenienti dal settore industriale e finanziario del
territorio". Torino e il Piemonte restano un punto di
riferimento, essendo nato qui il primo centro di produzione con
la nanofactory del quadriciclo. L'ufficio di rappresentanza a
Fabriano si affianca quindi allo stabilimento già operativo di
Orbassano, in provincia di Torino. La fabbrica torinese servirà
a soddisfare le richieste della clientela nel centro-nord di
Italia e d'Europa, quella di Fabriano guarderà all'Italia
centro-meridionale e all'Europa mediterranea.
Mole Urbana arriva un po' in ritardo rispetto ai tempi
previsti perché è stata necessaria, spiega Palermo, "un'attenta
analisi del mercato delle microcar elettriche per favorire un
miglior posizionamento del prodotto", ma anche per valutare "i
migliori sistemi nell'ambito della sicurezza e della qualità".
Nel frattempo è nata una nuova fabbrica e Palermo ha acquisito
la licenza di costruttore. Entro il 2024 il prodotto verrà
perfezionato e nel 2025 sono previste le prime consegne. "In più
occasioni siamo stati pronti ad avviare la produzione - spiega
Palermo - ma ho preferito che il progetto maturasse, senza
puntare solo ai benefici economici. Sono convinto che la piccola
e media impresa possa avere un ruolo nella ripresa
dell'automotive scegliendo il prodotto di nicchia. La produzione
di massa è orientata alle grandi aziende soprattutto asiatiche
che hanno importanti capitali, le produzioni italiane dovrebbero
puntare sull'eccellenza dove la qualità primeggia sulla
quantità".
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