A Torino, dove sono quasi 517 mila
le unità abitative, circa il 50% delle famiglie abita in un
alloggio di proprietà. La percentuale è inferiore a quella
nazionale, che è dell'80%. Quanto alla richiesta di edilizia
sociale, il bando attualmente aperto ha già ricevuto 7.368
richieste; è ancora in piedi la graduatoria del precedente, che
aveva ricevuto circa 6.800 domande, con 1.052 aventi diritto e
150 ancora in attesa di assegnazione. Sono alcuni dei dati
contenuti nel 20/o rapporto dell'Osservatorio sulla condizione
abitativa della Città di Torino, presentato oggi in Commissione
consiliare.
In tema di edilizia pubblica, nel 2023 sono state 770 le
domande per l'emergenza abitativa contro le 851 del 2022. Gli
alloggi assegnati sono stati 346. Per il Fondo nazionale
affitti, la cui ultima edizione è del 2022 e che non è più stato
finanziato dal Governo, sono state 17.108 le domande a fronte
delle 11.040 dell'anno precedente. I contratti intermediati
dall'agenzia comunale Locare sono stati 302, in linea con gli
anni precedenti. Gli sfratti, sono stati 1.380.
Il mercato privato delle locazioni ha registrato un aumento
medio del canone del 3,66%, con punte del 10 e 5% nelle zone
semicentro e centro.
"Quando parliamo di diritto alla casa e di accesso al
mercato - osserva l'assessore al welfare, Jacopo Rosatelli -
dobbiamo tener conto di fattori a monte: stipendi e pensioni a
volte troppo bassi per potersi permettere un affitto, un taglio
di risorse per il fondo affitti e morosità incolpevole, norme
che non aiutano e che ci auguriamo vengano modificate".
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