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Rapporto sul Cpr, 83% decreti di convalida senza argomentazioni

Rapporto sul Cpr, 83% decreti di convalida senza argomentazioni

Dati dell'Osservatorio sulla giurisprudenza del Giudice di pace

TORINO, 28 giugno 2024, 13:34

Redazione ANSA

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Nell'83% dei decreti di convalida e nel 78% di quelli di prima proroga dei trattenimenti al Cpr (centro di permanenza per il rimpatrio) di Torino, il giudice di pace "si limita ad accogliere la richiesta della questura senza offrire alcuna argomentazione, nemmeno nei casi in cui la difesa motiva la propria opposizione", il 64% delle udienze di convalida non supera i 10 minuti, il 35% non raggiunge i 5.
    È la fotografia che emerge dal rapporto 'La giurisdizione apparente. Osservatorio sulla giurisprudenza del giudice di pace di Torino in materia di trattenimento amministrativo' presentato oggi a Palazzo civico.
    Inoltre, dato nuovo degli ultimi anni, su 75 ricorsi in Cassazione contro la mancata motivazione dei provvedimenti, nel 70% dei casi è stato cassato il decreto del giudice di pace "perché viziato da una motivazione apparente".
    Il rapporto, che conferma sostanzialmente i dati del precedente, del 2017, rileva che "le circa 150 pronunce della Suprema Corte riguardanti i provvedimenti dell'autorità torinese emesse tra il 2020 e il 2023, descrivono una giurisprudenza ancora assopita, incapace di garantire effettività alla tutela del diritto alla libertà degli stranieri".
    "Continuiamo a registrare provvedimenti di convalida con la stessa formula, senza prendere in considerazione argomenti difensivi. E avere oggi la Cassazione che lo riconosce rafforza il giudizio negativo sulla situazione", sottolinea Maurizio Veglio, International University College e Asgi.
    La garante Monica Gallo rileva poi che "malgrado l'atto votato dal Consiglio comunale e le misure alternative che abbiamo proposto al posto della riapertura del Cpr, i lavori vanno avanti e si presume che a settembre si riapra, senza variazioni che portino a un miglioramento dei diritti delle persone trattenute". Per la vicesindaca Michela Favaro "il rapporto ci interroga tutti su qual è il significato di legalità e stato di diritto nel nostro Paese e sul nostro territorio e sul fatto che non ci sia piena attuazione del dettato costituzionale".
   

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