Circa il 90% dei detenuti nel
carcere di Biella faceva uso di sostanze stupefacenti. E' quanto
si afferma negli atti del procedimento coordinato dalla procura
cittadina e sfociato in 39 richieste di rinvio a giudizio per 85
capi di imputazione. Il dato, in particolare, è contenuto in una
sentenza con cui la Cassazione ha respinto la richiesta delle
difese di annullare l'ordine di custodia cautelare per due
indagati.
I numerosi episodi contestati sono avvenuti fra il 2019 e il
2023. Era stato il medico del carcere, secondo quanto si legge,
a evidenziare l'alta percentuale dei detenuti che consumavano
droga.
Nella sentenza si racconta il caso di un recluso che
nell'ottobre del 2022 ricevette un pacco a suo nome ma lo
rifiutò perché temeva che ci fosse della droga: alcuni compagni
di detenzione pretesero da lui tremila euro in cambio del
'danno' che avevano subito e, dopo minacce e aggressioni
fisiche, riuscirono a ottenerne 50.
L'inchiesta della procura biellese ha portato al
coinvolgimento di personale di polizia penitenziaria, detenuti e
familiari per l'introduzione nel carcere di droga,
anabolizzanti, tabacchi, microtelefoni, schede sim.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA