"La vicenda del Mottarone si
allarga su tutta l'Italia e deve condurre a eliminare la
mentalità diabolica, di grandissima superficialità, del 'tanto
non succede nulla'. La logica della sicurezza deve diventare un
imperativo morale assoluto per tutti". Lo ha detto il parroco di
Stresa, don Gianluca Villa, nel corso della messa celebrata
questa mattina nella chiesa della Madonna della Neve, in vetta
al Mottarone, nel giorno del terzo anniversario della tragedia
del 23 maggio 2021 costata la vita a quattordici persone.
"Sentiamo il dovere della memoria - ha proseguito don Villa
-. Per rispetto e onestà dei morti dobbiamo ribadire che non
sono stati il fato o il destino" a provocare l'incidente, "ma
che siamo di fronte a chiare responsabilità umane". Occorre dare
"forza e coraggio a chi resta e un futuro al Mottarone, che ha
il diritto di risorgere e di vivere stagioni diverse", ha
concluso il parroco, sottolineando "l'onestà di chi qua lavora e
si impegna".
Al termine dell'omelia, don Villa ha ricordato le quattordici
vittime della funivia: alla lettura dei nomi, alcuni dei parenti
presenti in chiesa sono scoppiati in lacrime.
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