"Sono solo un italiano che ha
giocato a calcio tanto tempo fa e oggi null'altro. Non sono
Roberto Bettega. Sono un italiano che ha sentito, ha capito e
vuole il bene dell'Italia; che sia scelto e spiegato un
qualcosa. Che pensa ai figli, ai nipoti, alla gente in senso
generale. Punto e basta". Così l'ex stella della Juventus
Roberto Bettega, presente alla manifestazione organizzata ad
Alessandria per dire no al deposito nazionale dei rifiuti
radioattivi in provincia. Con lui la sindaca Ernesta Corona,
insieme alla partenza del corteo da viale della Repubblica, a un
centinaio di colleghi.
"Anche come Lions qualche settimana fa - prosegue Bettega,
che vive spesso nel Monferrato, avendo una casa a Vignale -
abbiamo incontrato alcuni esperti su questa tematica, che mi è
entrata nel cuore. Anche per questo mi sono convinto a esserci
oggi. Vorrei sia fatta la scelta giusta. Di solito, quando parto
con un lavoro, ho un inizio, ma cerco di sapere quale sia il mio
finale. Su questa vicenda resto invece sorpreso. Al di là del
fatto che Vignale, per il fatto che sia territorio Unesco, per
le acque che corrono sotto, non è certamente il posto più
adatto, ma come ce ne saranno tanti altri. Io è questo che
vorrei capire: dove, perché, chi. Ero un tattico anche quando
giocavo, studiavo le partite prima, mica al 90esimo, se no
avremmo già perso. Io non gioco più a calcio, può non
interessare a me, ma se il deposito dovesse essere grande come
207 campi da calcio, i bambini dove andranno a giocare?".
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