"Sul Piemonte iniziano a esserci
i primi segnali legati alla siccità, e l'assenza di piogge e la
poca neve caduta mettono a rischio le semine di cereali e
legumi, i pascoli, l'ortofrutta, le vigne". Così, in una nota,
la Coldiretti di Vercelli e Biella, che lancia l'allarme sui
dati dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione
dell'ambiente), che indicano temperature regionali superiori
alla media di 1,7 gradi, e il quinto gennaio più caldo dal 1958.
"L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le
altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti
climatici - commentano il presidente Roberto Guerrini e il
direttore Luciano Salvadori -. Ma è anche il settore più
impegnato per contrastarli, e tale obiettivo richiede un impegno
ed una maggiore flessibilità da parte delle istituzioni
competenti. In questo scenario, serve un protocollo d'intesa con
Ovest Sesia per prevenire, individuare e gestire situazioni
critiche. Ed è necessario, attraverso un'attenta pianificazione,
mettere in atto interventi strutturali per efficientare le
risorse idriche. Ad esempio accelerare la realizzazione di
invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la
produzione agricola e per generare energia pulita
idroelettrica".
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