Dopo avere girato in tutte le aule
e interrotto le lezioni in corso a Palazzo Nuovo, sede storica
delle facoltà umanistiche, gli studenti dell'Università di
Torino hanno occupato l'atrio per riunirsi in assemblea. Si sono
detti favorevoli anche molti docenti all'iniziativa ''MeToo" di
oggi, che arriva dopo l'annuncio della sospensione di un
professore di filosofia per presunte molestie e l'arresto di un
docente di medicina legale per violenze sessuali. Proprio a
Torino inoltre in questi giorni sono state riferite molestie
all'interno delle facoltà. "Alcune di noi sono ricattate -
dicono le studentesse del collettivo Cambiare Rotta, che hanno
organizzato la manifestazione - molte hanno paura di denunciare
perché devono laurearsi". "Spero di non incontrare il mio
relatore", afferma una giovane mentre sta entrando in un'aula
con i manifestanti.
"C'è paura in molte per ritorsioni che vadano poi a incidere
sulla carriera universitaria - spiega Ada di Cambiare Rotta -.
Pensiamo che la sospensione di un mese non serva a nulla. Ci
stiamo organizzando per mobilitarci il 22 febbraio, quando si
riunirà il consiglio di dipartimento di filosofia". "Serve
un'assunzione di responsabilità politica da parte
dell'Università", affermano.
"Sono a favore alla protesta, però giuridicamente non posso
partecipare allo sciopero, ma ne abbiamo parlato in aula.
Condivido che la soluzione migliore sia sempre quella di
denunciare", commenta la docente Federica Pugno, che insegna
geografia linguistica.
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