Doveva occuparsi della sorveglianza
sanitaria nel carcere minorile 'Ferrante Aporti' di Torino ma
non vi ha mai lavorato: con questa accusa un medico di 74 anni è
stato condannato oggi a quattro mesi di reclusione, con la
condizionale, per omissione di atti di ufficio. La pm Elisa
Buffa aveva chiesto un anno. Gli avvocati difensori, Vittorio e
Francesco Pesavento, hanno però sottolineato che il medico era
stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e che non
toccava a lui segnalare la propria indisponibilità, ma alla
società esterna di Pinerolo che, operando in regime di
convenzione con il carcere, gli aveva affidato l'incarico.
La vicenda risale al periodo compreso fra il luglio e
l'ottobre del 2020. L'allora direttrice del carcere, Simona
Vernaglione, in aula ha testimoniato di non avere mai visto il
medico e che, dopo un caso di Covid, lo aveva contattato
sentendosi rispondere che la materia non rientrava nelle sue
competenze.
"E' possibile - hanno affermato i difensori - che all'epoca,
data la situazione prodotta dalla pandemia, vi siano stati anche
dei contrattempi burocratici rispetto alla segnalazione del suo
stato di salute. In ogni caso il nostro assistito non hai mai
voluto mancare ai propri adempimenti: lo dimostra il fatto che
l'Ordine dei medici ha archiviato il procedimento disciplinare".
"La sentenza del tribunale - concludono - ridimensiona la
portata dei fatti. A nostro avviso, comunque, si trattava al
massimo della violazione di una norma speciale punita con una
pena pecuniaria. Su questo punto valuteremo un ricorso in
appello".
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