E' morto Daniele Segre, il regista
che ha sempre messo la realtà sociale al centro dei suoi lavori
per il cinema e per il teatro. Era nato ad Alessandria l'8
febbraio 1952 e tra i suoi film più famosi ci sono Morire di
lavoro, Ragazzi di Stadio quarant'anni dopo, Lisetta Carmi
un'anima in cammino e Nome di battaglia: donna.
Impegnato, attento, sensibile, Segre era una persona di
cinema completa, sapeva dirigere, scrivere, montare, fare lo
scenografo, il fotografo, il produttore. Le sue opere sono state
applaudite nei festival internazionali a cominciare dalla Mostra
del Cinema di Venezia. E' stato docente di Cinema nella realtà
al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e anche
direttore didattico del corso di reportage della sede Abruzzo
del Centro Sperimentale di Cinematografia - Scuola Nazionale di
Cinema.
Alfiere del cinema indipendente italiano, a basso budget, ha
dedicato al regista Tonino De Bernardi, autodidatta e pioniere
dell'underground, una delle sue ultime opere del 2021, 'Un tempo
un incontro'. Nel 2023 l'arte, che è sempre stata un'altra sua
passione, è stata al centro del film su Piero Gilardi "artista
umile, straordinario, coerente" presentato a CinemAmbiente a
Torino.
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