Azioni legali contro il sindaco e
il Comune di Torino per gli incidenti e gli episodi di violenza
che saranno provocati dal centro sociale Askatasuna. È l'ipotesi
messa sul tappeto oggi dai vertici locali dei sindacati di
polizia Fsp, Siulp e Sap nel corso di una conferenza stampa.
"Per ogni sassolino che ci verrà lanciato addosso e per ogni che
vetrina verrà infranta valuteremo questa possibilità" è stato
detto.
Il riferimento dei sindacati di polizia è al progetto del
Comune di "co-gestire" una parte dell'immobile in cui il centro
sociale si è insediato, senza autorizzazione, da quasi
trent'anni. Un'operazione che secondo le sigle sindacali porta
di fatto alla "legalizzazione" e al "riconoscimento", da parte
di Palazzo civico, di un sodalizio che "da molti anni è al
centro di episodi di violenza non solo a Torino ma anche in
valle di Susa e nel resto d'Italia". Luca Panzanella, di Fsp,
parla di "scelta gravissima" e annuncia la richiesta di un
incontro con la prefettura, mentre Antonio Perna, del Sap, si
dice "deluso" dall'amministrazione comunale. Secondo Eugenio
Bravo, del Siulp, Askatasuna continuerà a portare avanti azioni
illegali "pericolose" e "la soluzione a questo problema non è
legalizzare, ma sgomberare".
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