I distretti piemontesi hanno
effettuato esportazioni nei primi nove mesi del 2023 pari a
quasi 9,5 miliardi di euro (+4,7%) rispetto allo stesso periodo
del 2022. Hanno superato - secondo i dati della direzione studi
e ricerche di Intesa Sanpaolo - la media di crescita dei
distretti italiani, sia nei primi nove mesi sia nel terzo
trimestre.
Tutti i settori registrano un andamento positivo: moda
(+9,1%), meccanica (+4,1%) e agro-alimentare (+2%). Sono in
crescita 8 distretti su 12. Fanno eccezione il piccolo distretto
dei casalinghi di Omegna, nocciola e frutta piemontese,
rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia e vini di Langhe,
Roero e Monferrato. Crescita a doppia cifra, invece, per il riso
di Vercelli (+29,1%), le macchine utensili e robot industriali
di Torino (+24,1%) e le macchine tessili di Biella (+15,5%).
L'andamento delle esportazioni verso i nuovi mercati risulta
ottimo (+9,4%), trainato da Cina, Turchia, Messico, Arabia
Saudita e Romania, e buono quello verso i mercati maturi
(+2,5%), con Irlanda, Regno Unito e Francia in testa.
I due poli tecnologici piemontesi hanno chiuso il periodo
gennaio-settembre 2023 con l'export in calo di 218 milioni
(-11,7%), ma con andamenti molto diversi. Per il Polo Ict di
Torino le esportazioni risultano in aumento dell'11,9%, per un
importo di 73 milioni di euro; per il Polo aerospaziale del
Piemonte, invece, risultano in calo del 23,3%, per 291 milioni
di euro. "La capacità competitiva dei distretti piemontesi
emerge anche in un trimestre di generale rallentamento
dell'export. Continuiamo a stimolare gli investimenti delle
imprese, accompagnandole verso le opportunità disponibili, come
i bandi del Pnrr e i finanziamenti con garanzie anche ventennali
concordate con Sace. La tipica organizzazione per filiere della
nostra regione è in grado di agevolare anche le piccole aziende
nell'accesso al credito" commenta Stefano Cappellari, direttore
regionale Piemonte Nord, Valle d'Aosta e Sardegna di Intesa
Sanpaolo.
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