"L'Italia è in gravissimo ritardo,
è uno dei pochi Paesi senza un piano per la mobilità. Bisogna
costruire un habitat che renda la mobilità elettrica favorevole,
con politiche energetiche, punti di ricarica. Anche il governo
oggi dice di volere attrarre un altro costruttore, ma si devono
costruire le condizioni". E' quanto sostiene Giorgio Airaudo,
segretario generale della Cgil Piemonte, che ha aperto a Torino
la due giorni di convegno dell'Alleanza Clima Lavoro "Mobilità
sostenibile al lavoro" con esperti e ambientalisti presso la
Camera del lavoro di Torino. E' il terzo anno che l'appuntamento
mette insieme Cgil e ambientalisti. "La produzione dell'auto si
difende e si mantiene se prepara l'auto di domani, cioè l'auto
elettrica. L'ex produttore nazionale, oggi a controllo francese,
non sta aumentando le produzioni in Italia. Oggi si fanno meno
di mezzo milione di auto alle quali si aggiungono un po' di
veicoli commerciali. Non può pretendere l'esclusiva. Il nuovo
produttore serve, qui troverebbe stabilimenti come l'ex Bertone
pronti a essere operativi", osserva Airaudo.
"Calenda e Meloni arrivano in ritardo, si fossero accorti
prima di quello che stava succedendo avrebbero potuto
intervenire. Spero che Meloni non abbia usato la polemica su
Stellantis per aprire un problema editoriale, per spingere
Elkann a vendere Repubblica e non per chiedergli di produrre più
auto".
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