Presidio dei giornalisti oggi a
Torino davanti alla prefettura contro il Ddl Costa, ribattezzato
da chi lo contesta 'Legge Bavaglio', affinché il provvedimento
non venga approvato e non venga firmato dal presidente della
Repubblica.
"Siamo qua - spiega Stefano Tallia, presidente dell'Ordine
dei Giornalisti del Piemonte - per esprimere la preoccupazione
del mondo dell'informazione rispetto ai provvedimenti
legislativi che rischiano di restringere la libertà di cronaca.
Un diritto che non riguarda solo i giornalisti: è un diritto
dell'opinione pubblica essere informata in maniera tempestiva su
fatti rilevanti".
Per Tallia "non c'è dubbio che ci sono dei principi come
quello della presunzione di innocenza che devono essere tutelati
e non c'è dubbio che in passato ci sono stati degli errori da
parte del mondo dell'informazione, ma un conto è stabilire il
diritto da parte delle persone a non essere condannati sulle
pagine dei giornali, altro è fare da sordina su fatti importanti
e rilevanti che verrebbero conosciuti dai cittadini solo in
maniera tardiva".
"Il sindacato dei giornalisti italiani insieme all'Ordine dei
giornalisti - commenta Silvia Garbarino, segretaria
dell'Associazione Stampa Subalpina - ritiene che sia una legge
concettualmente sbagliata perché limita i movimenti dei
giornalisti nel dare una corretta informazione ai lettori. Ma
così come è stata formulata rischia di limitare anche le tutele
degli indagati. Quindi è una legge che alla fine danneggia
tutti".
Una delegazione di giornalisti ha incontrato il prefetto
Donato Cafagna a cui è stato consegnato un documento della
Federazione Nazionale Stampa Italiana e dei comitati di
redazione delle principali testate.
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