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Due anni di sputi e insulti, condannato

Due anni di sputi e insulti, condannato

In Valsesia. Cassazione annulla l'accusa per una seconda vicenda

TORINO, 17 gennaio 2024, 15:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Due anni di sputi e offese all'indirizzo di una persona che gli stava antipatica: di questo ha dovuto rispondere nelle aule di giustizia un 39enne residente in Valsesia (Vercelli) che alla fine del processo è stato condannato a sette mesi e quindici giorni di reclusione. Il bersaglio delle intemperanze è stato il titolare di un locale pubblico della stessa zona. Secondo le accusa, l'imputato dava luogo alle sue manifestazioni di insofferenza quando passava davanti all'esercizio commerciale. L'accusa ha conteggiato circa venti episodi fra il 2017 e il 2019. In una occasione l'uomo sputò sull'automobile, in un'altra avrebbe danneggiato la porta vetri del negozio con il lancio di un bicchiere.
    La Cassazione ha confermato la sentenza resa dalla Corte d'appello di Torino il 16 febbraio del 2021. L'imputato è stato riconosciuto responsabile di 'disturbo alle persone', 'minacce' e 'danneggiamento aggravato'. La difesa ha aveva eccepito che non c'erano gli estremi dei reati in questione perché "non ricorrevano né la petulanza nè il biasimevole motivo" e - quanto al danneggiamento - non esisteva l'aggravante 'dell'esposizione alla 'fede pubblica'.
    Lo scorso 15 dicembre, invece, su richiesta dell'avvocato Roberto Saraniti la Cassazione ha annullato una seconda condanna pronunciata a carico dell'uomo. In questo caso l'accusa si riferiva a un litigio con un il conducente di un autobus (che riportò sette giorni di prognosi). Il legale ha dimostrato che la pena inflitta al valsesiano - un anno e nove mesi - era eccessiva e sbagliata per ragioni di competenza funzionale: dato il modo in cui la procura aveva costruito il capo d'accusa, il processo doveva essere celebrato da un giudice di pace e non da un tribunale.
   

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