La scritta Tav= Mafie che da anni
campeggia sulle pendici del Monte Musinè ed è ben visibile da
tutte le vie di collegamento in Valle di Susa deve essere
rimossa. Lo chiede il ministero dei Trasporti e delle
Infrastrutture in risposta all'iniziativa del presidente dei
Radicali Italiani Igor Boni che - dopo il parere negativo del
sindaco di Almese, aveva presentato, supportato dall'avvocato
Roberto Guarino. un esposto alla Polizia metropolitana, ai
Vigili di Almese e alla Sitaf, società che gestisce l'autostrada
A32 Torino-Bardonecchia.
In risposta il Ministero - rivela Boni - ha scritto che
"l'installazione sul territorio comunale", "in vista della
provinciale 186, della statale 25 del Moncenisio e
dell'Autostrada A32", è un'installazione, su un terreno di
proprietà del Comune, che "contiene un messaggio di natura
propagandistica ed è pertanto regolamentato dall'articolo 47;
viola, dunque, le disposizioni dell'art. 23 del Codice della
strada". Al Comune di Almese viene quindi intimato "di attivarsi
adottando, al fine di garantire la sicurezza della circolazione
stradale, le misure necessarie all'occorrenza per la rimozione
dell'installazione".
"Per anni le Istituzioni e la politica hanno fatto finta di
nulla di fronte a una palese illegalità. - commenta Boni - Si
può essere contro o a favore della Tav, non è questo il
problema. Il problema è che quella scritta, posta su suolo
pubblico e conosciuta e visibile da tutti, è fuorilegge, è
infamante e contiene accuse infondate e gravissime. Non è
ammissibile che un Comune consenta che ciò avvenga sul suo
territorio. Lo abbiamo chiesto con una istanza popolare alla
quale bastava dare seguito senza dover giungere a questo
epilogo", conclude Igor Boni.
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