"La sola attribuzione di idoneità a
un deposito di scorie nucleari è una dichiarazione di morte e di
fallimento per le nostre proprietà e per la nostra cultura, con
danno irreversibile per la magia di uno dei luoghi più
incantevoli d'Italia, con alta vocazione turistica e termale,
patria di tesori nazionali come il Dolcetto, la Barbera, il
Brachetto, il Gavi e il Moscato, oltre che la nocciola Piemonte
Igp e vasti terreni dedicati a pioppeti certificati,
coltivazioni biologiche e orticoltura specializzata".
A scriverlo, in una lettera aperta al ministro dell'Ambiente
e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, è un
consigliere comunale di Castelnuovo Bormida (Alessandria), Mauro
Cunietti.
"È giustamente riconosciuta - evidenzia - l'importanza del
Monferrato, nel cuore pulsante del quale si trovano Castelnuovo
Bormida e Sezzadio, per la bellezza paesaggistica dei suoi
territori, nominati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco
nel 2014, per la ricchezza di falde acquifere, per il patrimonio
minerario termale di Acqui Terme, per l'eccellenza produttiva
agroalimentare e per l'attenzione e amore con cui vengono
lavorate queste terre.
Parla di "rischio" per il proprio comune e per il vicino
Sezzadio" e spiega: "Anche se tale struttura venisse realizzata
seguendo le normative di sicurezza, non è poca la preoccupazione
e l'incredulità con cui la popolazione sta vivendo questa
situazione. Il nostro è un territorio che sta investendo molto
nelle rinnovabili, concedendo spazi a numerosi impianti di
fotovoltaico. L'insediamento potrebbe provocare limitazioni, se
il deposito di scorie, con i suoi 150 ettari, venisse costruito
in questi due comuni. Il Monferrato e la salute dei Monferrini
hanno già pagato in passato, come per l'Acna di Cengio,
l'Eternit di Casale Monferrato, la Solvay di Spinetta Marengo.
Già preoccupa la presenza di una discarica, peraltro costruita
su una falda acquifera".
"È lecito quindi domandarsi - conclude il consigliere -
secondo quali criteri si è considerato idoneo un territorio come
questo, secondo quali considerazioni si possa pensare di
condannare a morte un sistema di eccellenze nazionali".
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