Si terranno domani nel complesso
dell'ospedale di Verduno (Cuneo) i funerali di Jie Hu, il
commerciante cinese di 35 anni rimasto ucciso nell'incendio del
suo negozio a Monticello d'Alba, il 19 settembre scorso.
Jie Hu, classe 1987, in Italia da un quindicennio, era per
tutti "Davide". Per la sua morte è in carcere da venerdì la
34enne bulgara Stanka Batashka, ex bracciante residente
nell'Astigiano. La donna è accusata di aver appiccato il fuoco
nei locali dell'Ipershop Express, lungo la Statale 231, per poi
allontanarsi con un carrello di merce rubata. Aveva già colpito
in modo analogo a Canelli (Asti), cinque giorni prima, presso un
negozio situato in un centro commerciale. Ad arrestarla sono
stati proprio i carabinieri della compagnia di Canelli che
indagavano sul precedente episodio: la procura di Asti le
contesta anche una rapina, commessa nel comune di Cossano Belbo
(Cuneo) a inizio mese. La Batashka si sarebbe introdotta in una
cascina, con pistola in pugno e volto coperto, per costringere
la proprietaria a consegnarle alcune centinaia di euro.
Nel corso delle indagini sarebbe emerso che già dopo
l'incendio di Canelli, tra i commercianti cinesi dell'Astigiano
e delle Langhe, circolava un'allerta riguardo alla presenza
della ladra-piromane. Nel frattempo l'autopsia sul corpo della
vittima, ritrovato intatto all'interno dell'Ipershop Express, ha
confermato che Hu è morto soffocato dalle esalazioni. Pare fosse
rientrato con un estintore per cercare di domare le fiamme in
attesa dei pompieri, forse perché credeva che qualcuno potesse
essere rimasto intrappolato. Sua moglie Suyan, intossicata a sua
volta e ricoverata, è stata dimessa sabato scorso dall'ospedale
di Verduno.
La coppia viveva da diversi anni a Santa Vittoria d'Alba,
dove riposeranno i suoi resti per volontà della famiglia. Oltre
alla moglie, il commerciante 35enne lascia tre figli di 15, 12 e
6 anni, residenti in Cina insieme ai genitori, e tre sorelle.
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