È stato discussa oggi al palazzo di
giustizia di Torino la richiesta della procura di Ivrea (Torino)
di disporre una misura restrittiva per Omar Favaro, coinvolto
nell'omicidio di Novi Ligure, Alessandria, di 22 anni fa, ora
sotto inchiesta per una vicenda di presunti maltrattamenti alla
ex moglie. Nel corso dell'udienza, davanti al tribunale del
riesame, Favaro ha preso la parola e ha definito "calunniose" le
accuse mosse nei suoi confronti.
L'avvocato difensore, Lorenzo Repetti, ha depositato della
documentazione "che corrobora - ha spiegato - le nostre
argomentazioni"; nel corso dell'udienza il legale ha anche fatto
presente che dallo scorso gennaio Omar Favaro non ha la
possibilità di incontrare la figlia nonostante sia stato
disposto l'affidamento congiunto con la mediazione degli
assistenti sociali e "una consulenza tecnica di ufficio abbia
sottolineato che anche lui, come l'ex moglie, sia capace di
genitorialità". La donna ha parlato agli inquirenti di un
rapporto matrimoniale tormentato da soprusi, intimidazioni e
percosse. La procura di Ivrea aveva chiesto per Favaro una
misura restrittiva che comportava il divieto di avvicinamento ma
un gip aveva dato parere contrario: i pubblici ministeri hanno
così presentato un appello al tribunale del riesame di Torino,
al termine dell'udienza si è riservato la decisione.
"Questa vicenda non ha nulla a che vedere con i fatti di Novi
Ligure. Il passato del mio assistito è strumentalizzato dai
media". Lo ha detto l'avvocato Lorenzo Repetti oggi a Torino al
termine dell'udienza davanti al tribunale del riesame. La
procura di Ivrea, nella sua richiesta di divieto di
avvicinamento, ha dedicato un cenno al caso di Novi Ligure. "Ma
quel precedente è stata la replica dell'avvocato Repetti - non
ha nessun rilievo. Sono passati 22 anni, Omar all'epoca era
minorenne, il contesto è completamente diverso. Anche il gip,
nel respingere la prima richiesta dei pubblici ministeri di
Ivrea, si era detto di questo parere".
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