Le imprese cooperative aderenti a
Legacoop Piemonte godono di buona salute nonostante il contesto
difficile: l'80% ha chiuso il 2022 in utile, il 54% ha aumentato
il valore della produzione rispetto al 2021 e Il 26% prevede una
crescita nel 2023 dell'occupazione. A scattare la fotografia è
l'indagine condotta da Ipsos e dall'Area Studi di Legacoop, che
il presidente di Legacoop Piemonte, Dimitrio Buzio, ha
illustrato aprendo il dodicesimo congresso alla Nuvola Lavazza.
Le 460 cooperative associate registrano un valore della
produzione di oltre 4 miliardi di euro, pari al 3% del Pil
regionale, contano 770mila soci e circa 29 mila addetti. L'82%
dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato e il 72%
della forza lavoro è costituito da donne. Resta la difficoltà di
trovare manodopera specializzata. Un piemontese su sei ha attivo
almeno uno scambio mutualistico con una nostra impresa
associata.
""Legacoop Piemonte nei mesi scorsi ha deciso di non apporre
la propria firma su accodi territoriali peggiorativi dei
contratti collettivi sottoscritti a livello nazionale perché non
riconoscevano
un'adeguata tutela economica delle socie e dei soci lavoratori
occupati nelle cooperative di quei settori" ha detto Buzio che
ha invitato le istituzioni, le Fondazioni e il mondo accademico
a "lavorare insieme per la crescita dei territori attraverso
l'apporto che le imprese cooperative possono fornire. A partire
da un nuovo modello di welfare, quale strumento per realizzare
l'inclusione sociale".
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