Replicare il sistema francese che
prevede la distanza di oltre un anno tra l'uscita in sala di un
film e la diffusione in streaming o tv. E' la richiesta che
arriva dalle sale cinematografiche, dalla federazione dei cinema
d'essai e dall'associazione degli autori, che hanno partecipato
al convegno 'Cinema, mon amour - L'avventurosa storia del cinema
nelle sale', organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e
coordinato da Gaetano Renda. Al termine dell'incontro -in una
sala piena del cinema Massimo da 150 posti - è stato messo a
punto un documento che verrà inviato al ministro per la Cultura
Gennaro Sangiuliano, alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni e al
presidente della commissione Cultura della Camera Federico
Mollicone..
"Serve anche un maggiore equilibrio nel sistema
distributivo. Bisogna evitare che ci siano periodi in cui non
esce alcun film e periodi in cui ne escono tanti tutti insieme.
C'è stata la pandemia con le restrizioni, poi la guerra, ma ci
sono anche molte responsabilità di distributori e produttori",
spiega Renda che
sottolinea anche la necessità che le scuole prevedano
l'educazione al film. Renda - consigliere del Museo del Cinema e
proprietario di tre sale a Torino - comunque non è pessimista.
"Ci sono segnali di ripresa. Il cinema italiano nelle ultime
settimane ha avuto un certo successo, bisogna trovare le
condizioni perché la sala ritorni al centro dell'attenzione. E
poi non dimentichiamo che tra i film più visti della storia
dieci sono stati realizzati e visti negli ultimi dieci anni".
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