(ANSA) - ALESSANDRIA, 29 LUG - "La situazione per noi
allevatori è di vera crisi. La marginalità degli ultimi anni era
bassa, ora è insostenibile, tanto da parlare di sopravvivenza
delle aziende. Sto, infatti, valutando la chiusura della mia". A
spiegarlo è Marco Badino, socio Cia, titolare omonima azienda
agricola a Tagliolo Monferrato, allevatore alla terza
generazione di Razza bovina Piemontese, con 35 capi in stalla.
"Significa terminare un'attività iniziata da mio nonno,
proseguita con mio padre e arrivata fino a me - sottolinea -. Si
lavora in perdita secca, non si riesce più a far fronte a tutte
le spese: bisogna, talvolta, prendere decisioni estreme, se
inevitabili. I prezzi dei concimi, del gasolio, delle razioni
alimentari per i capi continuano ad aumentare, mentre noi li
subiamo all'acquisto e alla vendita dei capi".
La siccità - rileva la Cia locale - impatta pesantemente
sull' attività ordinaria: nei campi si è svolto solo il secondo
taglio di erba medica, con raccolto scarsissimo,
anziché i tre o quattro previsti nell'anno. L'assenza di fieno
costringe a utilizzare le scorte stoccate per l'inverno. Il
costo del mais oscilla tra 340-380 euro a tnl, contro i 280 di
gennaio, nel 2021 era 260. A questo
si aggiunge l'aumento del 245% dell' energia elettrica (luglio
2021-giugno 2022), del 67 del gasolio, dell'11 della soia.
(ANSA).
Siccità: allevatore, valuto la chiusura dell'azienda
Nell'Alessandrino.Badino:'È fine attività iniziata da mio nonno'
