(ANSA) - TORINO, 27 MAG - Una perdita di occupazione dell'8%
nella filiera dell'automotive, in Piemonte. E' il rischio,
calcolato dal comitato regionale dell'Unione nazionale
consumatori, per il calo delle nuove immatricolazioni di auto.
"Il primo quadrimestre dell'anno - spiega l'avvocato Patrizia
Polliotto, presidente del Comitato Regionale del Piemonte di Unc
- rivela una tendenza alla perdita di volumi di vendita veicoli
preoccupante per la regione madre del motorismo nazionale. Tra
le cause, l'attesa degli incentivi, la continua mancanza di
prodotto a causa della crisi dei semiconduttori, l'incertezza
del conflitto tra Russia e Ucraina e i rincari galoppanti di
energia e carburanti".
Nel frattempo cresce il numero di chi vuole vendere le
proprie auto: "Si registra - è l'analisi dell'avvocato Polliotto
- un incremento del 10% privati e famiglie con uno stipendio
medio netto oscillante tra i 1.200 e i 1.500 euro che alienano
la propria auto, o una delle due quando a guidare sono entrambi
i coniugi con figli, a favore di spostamenti in formula 'pay per
use'.
Con meno auto circolanti, cala anche il reddito delle
stazioni di rifornimento carburanti: "ai nostri sportelli è
stata denunciata una riduzione media dei ricavi lordi oscillante
tra il 13 e il 15% specie nei quartieri più poveri e popolari
dei capoluoghi di provincia piemontesi, e nelle aree a minor
reddito pro capite". (ANSA).
Lavoro: Unc, filiera automotive Piemonte rischia -8% posti
Analisi comitato regionale sulla situazione del mercato auto
