(ANSA) - TORINO, 20 MAG - "Per Torino è un treno che sta
passando come nel 2006. Speriamo di non farcelo scappare
un'altra volta". E' l'auspicio di Arturo Brachetti, maestro del
trasformismo, uno dei nomi più attesi della seconda giornata del
Salone del Libro dove presenta il podcast, tutto suo, Et voilà
(Storielibere e Audible). Sono tanti i ragazzi che lo fermano
per i selfie di rito. "Questa per me è una giornata di vacanza.
In questo periodo sto lavorando a Salisburgo, è un grande
progetto molto impegnativo anche per le tante prove fisiche che,
vista la mia età, sono pesanti", scherza.
Il podcast - spiega Brachetti - è una collana di 14 episodi
con personaggi della Belle Epoque, da Mata Hari a Georges
Melies, che hanno cambiato lo showbusiness in un periodo in cui
è cambiato il mondo intero. "Sono un po'chino nervoso, per me è
stata un'esperienza molto divertente. Spero che anche il
pubblico si diverta", aggiunge.
Quanto al futuro del Musichall, il teatro da lui creato,
Brachetti dice che ora "è nel freezer": "è un teatro da
duecento posti - spiega - e il Covid è arrivato proprio nel
momento in cui stavamo avviando la stagione con gli
abbonamenti. Ora lo stiamo usando teatro come garage, non per le
auto ma, come dicono i francesi, per ospitare compagnie ed
eventi, in attesa di creare. Una nuova stagione? se ne parla",
spiega Brachetti che sui progetti futuri preferisce non dire di
più. (ANSA).
Brachetti, per Torino un treno come nel 2006, non perdiamolo
Il Musichall dopo il Covid è nel freezer. Stagione? Se ne parla
