I lupi sono presenti nel 37% delle
regioni alpine italiane e nel 2021 erano un migliaio mentre in
tutta Italia ne sono stimati oltre 3.300. Lo rivela il
monitoraggio condotto dal Centro referenza grandi carnivori del
Piemonte e dall'Università di Torino (Dbios) nell'ambito del
progetto Life WolfAlps EU, coordinato dalle Aree Protette Alpi
Marittime, in stretta sinergia con ISPRA, responsabile del
coordinamento su scala nazionale.
"E' la prima volta che si stima la distribuzione e la
consistenza del lupo su tutta Italia, basandosi su un disegno di
campionamento scientificamente robusto, e con una raccolta dati
simultanea. I risultati di questo studio forniscono quindi una
base di conoscenza essenziale per le istituzioni che hanno la
responsabilità della conservazione del lupo".", afferma Piero
Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della
fauna selvatica di ISPRA.
La stima della popolazione di lupi è stata ottenuta
applicando modelli statistici innovativi, messi a punto da un
team internazionale di tre Università (Norwegian University of
Life Sciences, Università di Torino e Università di Chester). In
tutto, sono stimati 3.307 esemplari (con un intervallo di
credibilità tra 2.945 e 3.608) sull'intero territorio italiano,
nelle regioni alpine italiane 946 (tra 822 e 1099). .
Sono 102 i branchi e 22 le coppie, per un totale di 124
unità riproduttive. La maggior parte, 91 branchi/coppie, si
concentra nella porzione occidentale dell'arco alpino. Nella
precedente valutazione, nel 2017/2018, erano state documentate
51 unità riproduttive. ";;La popolazione è raddoppiata sia nel
numero delle unità riproduttive documentate che nella
distribuzione minima", spiega Francesca Marucco, del
Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi
dell'Università di Torino, responsabile scientifica del progetto
LIFE WolfAlps EU.
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