(ANSA) - TORINO, 06 APR - Le le piccole e medie imprese
italiane, precisamente il 40%, appaiono ancora troppo timide
rispetto al processo di trasformazione tecnologico capace di
generare benefici in termini di competitività internazionale e
migliori performance economiche. Esiste inoltre un 7% di realtà
produttive, non internazionalizzate, completamente analogiche,
cioè totalmente avverse a qualunque forma di innovazione
digitale. Emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Innovazione
Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano, presentata questa
mattina al convegno inaugurale della Fiera internazionale A &Tl
via da oggi sino a venerdì all'Oval Lingotto di Torino.
In sostanza l'Italia delle pmi - spiega la ricerca - va a due
velocità: da una parte un 53% che vive la transizione digitale
come un fattore abilitante, di contro un 47% che la subisce, e
in taluni casi arriva a rifiutarla, mantenendo inalterato il
proprio status analogico. "La ricerca presentata questa mattina
mostra in modo
inequivocabile quanto ancora esistano freni culturali verso un
modello di piccola e media impresa totalmente digitalizzata,
come processo e come visione di sviluppo. Servono politiche e
investimenti industriali concreti e lungimiranti, che
coinvolgano interi ecosistemi" commenta Luciano Malgaroli, ceo
della Fiera A&T, dedicata a innovazione, tecnologie,
affidabilità e competenze 4.0. (ANSA).
Industria 4.0: pmi ancora timide, 7% è contrario al digitale
Ricerca Politecnico Milano. Al via fiera A a Torino
