Entro giugno la Corte
Costituzionale tedesca dovrebbe decidere sulla carcerazione
dell'ex Ad della ThyssenKrupp Harald Espenhahn, condannato per
il rogo nell'acciaieria torinese costato la vita a 7 operai, ma
potrebbe rinviare la decisione di altri 6 mesi. L'esecuzione
della condanna rimane intanto sospesa in attesa della decisione.
E' quanto detto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia
nell'incontro con i familiari delle vittime, accompagnati
dall'ex operaio Antonio Boccuzzi e dal direttore
dell'associazione Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico.
Secondo quanto riferito dall'associazione, la ministra ha
sottolineato che l'Italia e i familiari sono delusi da tempi
tanto lunghi, soprattutto dopo il grande lavoro della
magistratura italiana, e ha assicurato la volontà di richiamare
l'attenzione del ministro tedesco: "la vicenda è nei miei
pensieri, ma non ho poteri formali per intervenire", ha
osservato, spiegando ancora che il ritardo è legato alla
complessità del processo italiano e che non è stata richiesta
all'Italia alcuna documentazione integrativa. Un incontro che ha
lasciato amareggiati i familiari.
"Vogliamo garanzie che tutti gli assassini vadano in galera -
ha detto Rosina Platì, madre di uno dei sette operai morti nel
rogo del 2007, Giuseppe Demasi -. L'Italia finora non ci ha
tutelato e ci auguriamo ora che una donna ministro, anche lei
madre, possa capire e aiutarci". "Auspichiamo che giustizia
venga finalmente fatta entro l'anno", ha concluso Quirico che a
nome dell'associazione Sicurezza e Lavoro ha invitato la
ministra a Torino per le Settimane della Sicurezza sul Lavoro.
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