(ANSA) - TORINO, 29 MAR - Bloccare il Covid fermando il
processo che permette al virus SarsCoV2 di replicarsi
modificando le proteine cellulari, alterandone così la
localizzazione e l'attività funzionale, noto in medicina come
citrullinazione. Si concentra su questo meccanismo, già
associato ad altre patologie, come artrite reumatoide,
Alzheimer, aterosclerosi e diverse forme di tumori, lo studio
condotto da ricercatori torinesi dell'Università che apre la
porta a nuovi possibili farmaci antivirali da impiegare contro
il Covid.
La ricerca, che sta approfondendo l'efficacia di farmaci
inibitori di queste cellule modificate, è stata realizzata da
ricercatori del laboratorio di Patogenesi delle infezioni virali
del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche
dell'Università di Torino, in collaborazione con l'Università La
Statale di Milano. Coordinato da Marco De Andrea, che è anche
ceo dello spin-off NoToVir, lo studio è stato pubblicato sulla
rivista Antiviral Research.
Nell'ambito dei progetti Proof of Concept (PoC)
dell'Università di Torino i ricercatori sono ora impegnati nel
confermare questa attività antivirale in vivo, dopo averla
sperimentata in vitro, ma anche superare i connessi problemi di
tossicità delle molecole utilizzate per i farmaci antivirali.
"I risultati ottenuti - spiega Marco De Andrea - sono
incoraggianti, e confermano le nostre precedenti osservazioni su
un aspetto della replicazione dei virus finora sconosciuto.
Risultati che aprono alla concreta possibilità di nuovi
interventi terapeutici nei confronti della infezione da SarsCoV2
ma anche di altre infezioni respiratorie. (ANSA).
Covid: studio su farmaco contro attacco a proteine cellulari
Ricerca Università Torino
