(ANSA) - TORINO, 22 MAR - Senza piogge negli ultimi dieci
giorni di marzo, nei fiumi piemontesi non ci sarà acqua
sufficiente per fare partire la stagione irrigua. Lo rivela
l'ultimo aggiornamento di Arpa (Agenzia regionale per la
protezione ambientale) del Piemonte, pubblicato oggi in
occasione della Giornata mondiale dell'acqua. Le previsioni
meteorologiche inducono al pessimismo: nella terza decade di
questo mese non sono previste precipitazioni significative. Le
risorse idriche sono erose da un drastico calo di piogge
iniziato già nel giugno scorso, con poche parentesi piovose.
Nei fiumi in questo periodo il caso linite è quello del
Sangone, la cui portata a Torino è scesa al 4% mentre nel
Bormida, a Cassine (Alessandria) resta il 5%. E' quasi un
rigagnolo anche il Po: a Torino ha perso il 70%, più a valle, a
San Sebastiano, gli manca l''82% di acqua, e a Isola S.Antonio,
nella pianura alessandrina, il deficit è del 69%.
Il deficit di piogge è del 90% in pianura e sugli Appennini,
del 60% sulle Alpi. Da 104 giorni non ci sono precipitazioni
significative e, dopo il terzo inverno più mite e secco degli
ultimi 65 anni, marzo, con una media di appena 8.5 mm di pioggia
nella regione, è il terzo tra i meno piovosi.
Tutti i bacini della regione sono in condizione di siccità
"estrema" o "moderata".
"L'incremento delle temperature e l'aumento della frequente
di periodi di non pioggia, connesse ai cambiamenti climatici in
atto, - si legge nel rapporto di Arpa - stanno determinando
sempre più spesso episodi di siccità con conseguenti impatti
sulla disponibilità di risorsa idrica e risvolti negativi
sull'attività produttiva in campo agricolo e sull'ambiente".
(ANSA).
Siccità estrema, non c'è acqua per stagione irrigua
In alcuni fiumi portata ridotta di oltre il 90%
