(ANSA) - TORINO, 22 MAR - Resta alta l'attenzione della
procura di Torino sulla 'ndrangheta e sui casi da "codice
rosso". E' quanto si ricava dai criteri di organizzazione
dell'ufficio messi a punto dal procuratore capo Anna Maria
Loreto. Il gruppo di lavoro sui reati contro le cosiddette
"fasce deboli", che comprende le violenze sessuali, lo stalking
e tutti quelli commessi "nell'ambito del nucleo familiare
ristretto o comunque di relazioni sentimentali", resta il più
numeroso della procura con 11 pubblici ministeri (più il
coordinatore) tutti pienamente operativi. In suo appoggio è
stato poi creata la squadra "Tutela dei Minori", con agenti di
polizia giudiziaria, dedicata alle indagini di abuso o
maltrattamento di bambini.
La Direzione distrettuale antimafia, che ha competenza su
tutto il Piemonte più la Valle d'Aosta, secondo il procuratore
necessita di "un discorso a parte" perché indagini recenti
"hanno portato alla individuazione di una significativa
infiltrazione mafiosa in Piemonte" e alla scoperta "di 20 locali
di 'ndrangheta". Il numero dei suoi componenti è stato dunque
alzato a 9 (oltre alla stessa Loreto) anche se gli effettivi
sono soltanto 6 a causa delle lacune nell'organico della procura
( mancano 7 unità in tutto). Per risolvere il problema è stato
previsto, all'occorrenza, l'affiancamento di magistrati da altri
gruppi di lavoro in base alle competenze specifiche. Sul solo
territorio di Torino rimane inoltre operativo un gruppo di
lavoro che si dedica alla sicurezza urbana e al contrasto della
criminalità organizzata di tipo non mafioso che comprende 10
pubblici ministeri. (ANSA).
Giustizia: procura Torino, attenti a mafie e 'codice rosso'
Gruppo di lavoro 'fasce deboli' resta il più numeroso con 11 pm
